Lettera aperta di Ciccio Auletta agli agricoltori

Nell’immaginario collettivo Pisa è considerata una città “metropolitana” e come tale le problematicità che investono il dibattito e i programmi dell’amministrazione cittadina sono stati essenzialmente rivolti ad un concetto di sviluppo incentrato sull’espansione urbanistica in senso lato.
Troppo spesso si è dimenticato che nei confini comunali sono presenti vaste aree agricole, sovente di proprietà pubblica. Un atteggiamento che non soltanto ha dimostrato un interesse marginale nei confronti di questo settore, ma che ha favorito atteggiamenti speculativi in attesa di una quasi certa riconversione ad uso edificatorio delle aree agricole come spesso si è verificato grazie a consistenti varianti urbanistiche. Tutto ciò è in evidente contrasto con la possibilità di insediare nel territorio comunale nuove imprese agricole e quindi anche di sviluppare concretamente le buone pratiche della filiera corta e delle produzioni locali tipiche. Le aree agricole periurbane, pubbliche e private, presentano, dal punto di vista della potenzialità produttiva agricola, una realtà del tutto particolare e contraddittoria, caratterizzata da una parte dalle opportunità anche occupazionali offerte dagli sbocchi di mercato della città, stretta, dall’altra, dall’inibizione dovuta all’alto valore fondiario dei terreni che costituisce una potente “rendita di posizione” e dunque con il rischio costante di essere utilizzati a fini edificatori o comunque destinati all’improduttività.
Noi vorremmo, invece, cominciare a diffondere ed incentivare un’attività agricola di prossimità, valorizzando le produzioni locali e biologiche, inserendo percorsi sociali e cooperativi per attivare percorsi di filiera corta.
Partendo dai terreni comunali ci proponiamo quindi di procedere al censimento di tutte le proprietà agricole pubbliche totalmente o parzialmente inutilizzate ai fini delle produzioni di cibo per favorirne, anche avvalendosi degli strumenti normativi della Regione, l’assegnazione a “nuovi” e “vecchi” agricoltori. Vorremmo sperimentare nuove forme di gestione del patrimonio agricolo pisano in chiave produttiva ma anche sociale e culturale, sulla base degli esempi offerti dalle esperienze di orti e giardini condivisi, del ritorno dei giovani verso l’agricoltura di qualità e biologica, dei gruppi di acquisto e delle esperienze di servizi educativi e sociali in campo agricolo.
Non vorremmo tralasciare l’importanza dell’accesso e dell’uso pubblico delle aree agricole anche come spazi verdi e luoghi di uso e produzione culturale. Questa integrazione su suolo agricolo di pratiche produttive e di servizi alla città e alla cittadinanza, trasformerebbe i terreni periurbani in luoghi per la sperimentazione di nuove forme di imprenditoria sociale, in grado di contribuire alla riduzione della disoccupazione e alla implementazione dei servizi, primo fra tutti quello dell’accesso al cibo di qualità nelle mense scolastiche e per i cittadini.
Per dare concretezza a queste proposte dobbiamo inoltre prevedere una riflessione di area vasta e di concerto con i Comuni limitrofi e le associazioni di categoria per costruire un vincolo di destinazione sui terreni agricoli.
Per dare concretezza a queste proposte abbiamo bisogno anche del vostro sostegno.

Ciccio Auletta, candidato sindaco per “una città in comune” e Rifondazione Comunista

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