Lettera aperta: sul Dipartimento di Biologia si trovi una diversa soluzione. Prioritarie politiche per contrastare i cambiamenti climatici

Al Rettore dell’Università di Pisa
Ai membri del Senato accademico dell’Università di Pisa
Ai membri del Consiglio di Amministrazione dell’Università di Pisa
Ai Prorettori e alle Prorettrici dell’Università di Pisa

Oggetto: Lettera aperta: sul Dipartimento di Biologia si trovi una diversa soluzione. Prioritarie politiche per contrastare i cambiamenti climatici

In queste settimane sono state tante le voci, a partire dalle associazioni ambientaliste, che hanno criticato la decisione da parte dell’Università di Pisa di realizzare il nuovo Dipartimento di Biologia ricorrendo ancora una volta alla procedura di cui all’ex art. 81 DPR 616/77 e DPR 383/940 che consente di realizzare l’opera grazie ad un intesa Stato-Regione, anche se il progetto non è conforme agli strumenti urbanistici comunali esistenti.

Infatti nell’area individuata dall’Ateneo in cui si vogliono costruire 81.000 mq di nuovo edificio, impermeabilizzando circa un ettaro di terreno (tra edificio e parcheggi), il Regolamento Urbanistico prevede un parco pubblico strategico, il punto di arrivo di un ampio corridoio ecologico che dovrebbe collegare le Piagge alla campagna a nord del Comune di Pisa: si tratta di una infrastruttura verde importantissima sia per la biodiversità che per il benessere degli abitanti.

Siamo convinti che non occorra ricordare proprio a voi, rappresentanti dell’Università, le ondate di calore eccezionale, la siccità degli ultimi due anni e le alluvioni che hanno devastato ampie zone del territorio italiano: questo è il clima che ci attende nei prossimi anni ed è ormai acclarato come, per far fronte a questi cambiamenti e ai loro effetti, sia necessario migliorare e ampliare le zone verdi e alberate nelle città.

Per questo rivolgiamo un ulteriore appello a Lei e agli organi di governo dell’ateneo affinché questa previsione venga modificata e non si proceda ad una ulteriore cementificazione della nostra città all’interno di un quartiere già saturo di edifici. Le università di tutto il mondo, in quanto portatrici del pensiero scientifico, sono in prima linea nel trovare soluzioni efficaci per aiutare la società a contrastare i cambiamenti climatici, a partire dall’attenzione per la cura del tessuto urbano e per la tutela dell’ambiente in cui ogni attività si inserisce. Negli anni passati l’Università di Pisa ha saputo ricavare gli spazi di cui aveva bisogno grazie a importanti progetti di recupero di volumi non più utilizzati, pratica decisamente più sostenibile rispetto alla scelta di realizzare nuove costruzioni abbandonando al degrado i vecchi edifici. Chiediamo quindi all’Ateneo di rinunciare ad occupare nuovo suolo: chi meglio del Dipartimento di Biologia dovrebbe incarnare la necessità di salvaguardare e migliorare gli habitat sempre più rari presenti nei tessuti urbani?

A fronte di una crisi climatica che è sotto gli occhi di tutti è semplicemente insostenibile pensare di programmare un’opera di questo tipo rinunciando per sempre alla possibilità di realizzare un corridoio ecologico in città: per questa ragione chiediamo alla comunità accademica di trovare una soluzione differente e di affiancare la città di Pisa nel difficile compito del contrasto all’emergenza climatica.

In attesa di un vostro riscontro, porgiamo cordiali saluti.

Una città in comune

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