Le fideiussioni presentate in Comune da Andrea Bulgarella per avere i permessi a costruire per gli interventi del Parco delle Torri, della Piazza del Terzo Millennio, dei Frati Bigi e della ex-Colonia Vittorio Emanuele II, sono tossiche, in altre parole sono carta straccia esattamente come quelle depositate dalla Sviluppo Navicelli.
Nonostante la nostra richiesta risalisse al 16 ottobre i documenti relativi ci sono stati consegnati solo nel pomeriggio di ieri dopo la conferenza stampa farsesca fatta dalla amministrazione comunale.
Ciò che emerge dai documenti è semplicemente sconcertante. Bulgarella ha depositato in Comune fideiussioni fittizie per oltre 4,5 milioni di euro rilasciate da società finanziarie o direttamente non abilitate dalla Banca d’Italia oppure cancellate dagli elenchi dei soggetti autorizzati perché non aventi i requisiti e quasi sempre al centro di grandi scandali e inchieste di gran rilevanza.
Tra queste compare anche la Union Credit Finanziaria Spa, la finanziaria a cui ha fatto ricorso anche la Sviluppo Navicelli presentando fideiussioni fittizie per più di 4,5 milioni di euro. Da un lato siamo, quindi, davanti ad un nuovo caso di abusivismo finanziario, ma da una disamina degli atti emerge un quadro molto più grave.
Andiamo caso per caso.
PIAZZA DEL TERZO MILLENNIO
Il caso delle fideiussioni depositate da Bulgarella per la Piazza del Terzo Millennio è semplicemente clamoroso: oltre 3 milioni di fideiussioni fittizie. La prima portata in Comune dall’imprenditore siciliano per il valore di 2 milioni e 900 mila euro è della Medusa Spa di Cassino: una società mai abilitata dalla Banca d’Italia a rilasciare fideiussioni, tanto da essere al centro di una operazione della Guardia di Finanza nel 2010. La seconda fideiussione di 75 mila euro è della UCF, società finanziaria da noi segnalata nei giorni scorsi, in quanto strumento operativo di un “re della truffa” come Antonio Castelli, e cancellata dall’elenco delle società abilitate dalla Banca d’Italia il 21 luglio del 2011. Ma la fiera delle fideiussioni tossiche di Bulgarella non finisce qui per questo intervento. Infatti ne deposita altre due: una della società Airone l’8/11/2012 per un importo di 45 mila euro e la società viene cancellata dalla Banca d’Italia appena 13 giorni dopo il 21/11/2012, e l’altra della Finance Spa di Spoleto per un importo di 46.500 euro depositata in Comune il 23/07/2013, la società anche in questo caso viene cancellata dalla Banca d’Italia il 24/10/2013.
FRATI BIGI
La situazione non è diversa anche per quanto riguarda l’intervento dei Frati Bigi dove Bulgarella deposita fideiussioni anche queste tutte fittizie per circa 735 mila euro. La più rilevante è quella Union Credit Finanziaria Spa nel febbraio del 2009 per 652 mila euro. Colpisce al riguardo che in questa fideiussione lo stesso Bulgarella compaia sia come contraente sia come coobligato, ma nella documentazione fornitaci manca l’atto di coobligazione. La stessa anomalia l’abbiamo riscontrata nella fideiussione depositata da Stefano Bottai per la Sviluppo Navicelli, e abbia chiesto chiarimenti al Segretario Generale e alla Avvocatura civica.
Infine come nel caso della Piazza del Terzo Millennio Bulgarella ricorre nuovamente alla Finance Spa di Spoleto con una fideiussione per un importo di 57 mila euro nel febbraio del 2013 e ad un’altra società, questa mai abilitata dalla Banca d’Italia a rilasciare garanzie: il Consorzio Impresa Italiana Fidi, depositando un suo documento per 26 mila euro.
EX COLONIA VITTORIO EMANUELE II
Per questo intervento Bulgarella deposita in Comune una sola fideiussione tossica da 541 mila euro della UCF, già utilizzata per la Piazza del Terzo Millennio.
PARCO DELLE TORRI
Anche qui si ricorre alla UCF con una fideiussione tossica da 291 mila euro.
In altre parole Bulgarella si è costantemente rivolto a società farlocche e ha portato in Comune fideiussioni che non potevano mai essere escusse dal Comune! Fogli per milioni e milioni di euro privi di alcuna garanzia che il Comune ha sempre accettato.
Ovviamente Bulgarella in tutti questi anni si è guardato bene dall’inviare qualsiasi comunicazione al Comune relativa a queste società da cui aveva preso fideiussioni, che o venivano cancellate dall’elenco della Banca d’Italia o erano al centro di scandali finanziari; allo stesso modo il Comune di Pisa si è guardato bene dal fare qualsiasi verifica e quindi dall’intraprendere le azione previste dalle normative vigenti nei confronti di questo imprenditore per tutelare l’interesse pubblico.
Insomma, come temevamo, quello della Sviluppo Navicelli non era un caso isolato. Siamo davanti ad fatto sistemico in cui ricorrono sempre gli stessi elementi e modalità operative. Grandi costruttori che ottengono dal Comune permessi a costruire sulla base di documenti fittizi e società finanziarie farlocche – in alcuni casi addirittura le stesse come nel caso della Unione Credit Finanziaria – su cui il Comune non esercita nessun controllo né verifica sia al momento della consegna sia negli anni successivi.
Il sindaco e la giunta hanno qualcosa da dire su tutto ciò? O proveranno solo a scaricare la responsabilità su qualche dirigente – dirigenti che per altro sono nominati dal Sindaco – o dipendente comunale; oppure faranno qualche tardiva denuncia per evitare di incorrere in comportamenti omissivi?
Sulle fideiussioni dei Frati Bigi, poi, l’amministrazione nel comunicato diffuso ieri ha scritto: “la fideiussione a questo punto conta poco perché risultano effettuati quasi tutti i lavoro a scomputo”. Riteniamo che un simile commento sia ancora una volta un goffo tentativo della giunta di non assumersi le proprie responsabilità su ciò che non è stato fatto in tutti questi anni. Ma è il passaggio culturale che risulta essere inaccettabile, per due ragioni: innanzitutto quest’affermazione rivela che per la Giunta è normale che i grandi costruttori possano operare senza seri controlli, cioè che il loro interesse venga prima di quello pubblico. Inoltre, per la nostra cultura politica è sempre un dovere di un amministratore segnalare tutti i casi in cui si riscontrano atti non corretti, per di più dove vi possono anche essere profili amministrativi se non penali da accertare.
La questione per noi è tutta politica e riguarda il rapporto tra chi governa la città e i grandi costruttori ed imprenditori della città a cui sono stati stesi tappeti rossi in cambio di un pò di oneri di urbanizzazione che in molti casi per altro non solo non sono stati realizzati ma, come dimostra questo scandalo, sono anche privi delle reali garanzie per il loro completamento. Il problema è ancora una volta rappresentato dal fatto che chi da anni amministra questa città non ha messo al centro la difesa degli interessi pubblici. Oggi a pagarne le conseguenze sono i cittadini e le cittadine visto che solo in riferimento al caso della Edilcentro di Bulgarella e della Sviluppo Navicelli ci sono milioni e milioni di euro che il Comune non vedrà mai e non per colpa del destino, della crisi o di qualche errore materiale.
Parimenti è una questione tutta politica il fatto che Bulgarella abbia un debito di 4,2 milioni di euro con il Comune di Pisa per il mancato pagamento di ICI e IMU. Un fatto fino ad oggi taciuto da questo Comune, oltre che dal diretto interessato e che è emerso solo grazie ai nostri atti ispettivi. Anche in questo caso siamo davanti ad un fatto inaudito tanto più di fronte ad una giunta che ripetutamente dice che non ci sono risorse per le vere priorità delle città e aumenta la pressione fiscale.
Senza il lavoro di controllo e di verifica da parte di una opposizione di sinistra libera e tenace come la nostra tutto ciò non sarebbe mai venuto alla luce. Facciamo un appello a tutta la città nel sostenere questa battaglia per la trasparenza e la legalità a difesa della cosa pubblica. E’ ora di dire basta a questo sistema di governo della città.
Una città in comune
Partito della Rifondazione Comunista