L’istruzione è un diritto: Una città in comune aderisce e partecipa alla manifestazione del 25 giugno a Pisa

Giovedi 25 giugno, in più di 60 città italiane, insegnanti, genitori, studenti e studentesse della scuola e dell’università, assieme a gruppi, associazioni e sindacati, scenderanno in piazza per chiedere che il Governo garantisca il diritto all’istruzione sancito dalla Costituzione Italiana, attraverso il rientro a scuola da settembre in condizioni di sicurezza per alunni e docenti, mediante massicci investimenti nella Scuola Pubblica, molto superiori al miliardo e mezzo previsto, assolutamente insufficiente.

Per questo Una città in comune parteciperà ed invita a prendere parte alla manifestazione lanciata da “Priorità alla Scuola” e “Coordinamento Nazionale Precari Scuola” che si terrà a Pisa dalle ore 18.00 in Piazza Cavalieri.

Per poter ripartire in sicurezza e non doversi trovare di nuovo nella condizione di questi ultimi mesi dove gli insegnanti si sono trovati a dover praticare una didattica di emergenza, è però necessaria una netta riduzione del numero degli alunni per classe, attraverso un forte aumento del personale docente ed ATA – a partire dalla stabilizzazione dei precari – e spazi adeguati da reperire a partire da settembre e con un piano straordinario che riguardi l’edilizia scolastica.

Non è pensabile pensare di risolvere le problematiche che si porranno in termini di sicurezza alla riapertura delle scuole, con soluzioni a costo zero che le singole scuole dovranno inventarsi e che vadano a peggiorare e stravolgere l’attività didattica come la riduzione del tempo scuola, l’aumento dei carichi di lavoro per docenti ed ATA e la riproposizione della “didattica a distanza” come parte strutturale dell’orario di scuola.

Dopo decenni di tagli pesanti, è necessario tornare ad investire in maniera adeguata e straordinaria nella Scuola Pubblica, per poter tornare alla didattica in presenza: l’unica in grado di garantire una didattica inclusiva e di qualità per studentesse e studenti.

È ora che tutte le istituzioni riconoscano il valore fondamentale dell’istruzione pubblica: ognuno può fare la sua parte, a partire anche dal Comune di Pisa, in cui abbiamo già presentato una mozione per ridurre le “classi pollaio”, rimettendo a disposizione del sistema scolastico il patrimonio immobiliare pubblico, come potrebbe essere fatto subito ad esempio con l’Asilo Coccapani.

Una città in comune

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