Lo stato dell’arte a Pisa: proposte per una cultura diffusa, oltre la Torre

Mercoledì 10 maggio alle ore 21:00, presso il circolo Arci Alberone, verrà presentato il programma sulle politiche culturali della lista Una Città in Comune, che sostiene la candidatura a sindaco di Ciccio Auletta, a cui parteciperà tra gli altri Cristiano Giommetti, docente di Storia dell’arte.

Chi amministra ed ha amministrato la nostra città delega da troppo tempo le politiche culturali ad enti e istituzioni quali l’Opera della Primaziale Pisana, l’Università di Pisa, la Fondazione Palazzo Blu, la Curia e il Ministero della Cultura con la locale Soprintendenza. Il risultato è noto: ciascuno si muove indipendentemente dall’altro e l’offerta, estremamente incoerente e frammentata, può difficilmente competere con le attrattive della torre pendente. Anche per questo ancora in pochi, tra turisti e non, conoscono la straordinaria ricchezza del nostro patrimonio culturale.

Gli enti e le istituzioni sopracitati andrebbero invece portati attorno a un tavolo per realizzare alcune semplici idee. La prima è la Carta dei Musei – sperimentata da decenni in diverse realtà italiane ed europee – che comprenda gli istituti nazionali (di San Matteo, di Palazzo Reale, fino alla Certosa di Calci), il Museo delle Navi Antiche, il Sistema Museale di Ateneo dell’Università (fino al Museo di Storia naturale a Calci) e dia diritto a riduzioni per i musei della Piazza del Duomo (torre esclusa) nonché per le esposizioni temporanee di Palazzo Blu. Soltanto allora, e dopo aver ottimizzato i collegamenti con mezzi pubblici tra le principali sedi, si potrà parlare di un Sistema museale pisano.

Secondariamente vanno recuperati e restituiti alla città luoghi da troppo tempo chiusi o in corso di restauro, a partire dal complesso di San Francesco, che deve stare al centro dei percorsi turistici cittadini e il cui chiostro con Sala Capitolare (affrescata nel 1392 da Niccolò di Pietro Gerini) potrebbe essere sede di varie iniziative culturali. Ugualmente, pensiamo che sia venuto il momento di restituire alla città alcuni luoghi finora inaccessibili, primi tra tutti gli ambienti del complesso di San Silvestro (la chiesa con lo straordinario soffitto ligneo seicentesco e le nove tele di Aurelio Lomi, e l’ex convento con gli affreschi di fine Settecento di Pasquale Cioffo), il Palazzo Ceuli o Cevoli in via San Martino (decorato nei primi del XVIII secolo da Alessandro Gherardini e Giovan Domenico Ferretti) o la chiesa di San Giorgio dei Tedeschi in via Santa Maria, al cui interno si trova uno splendido Crocifisso ligneo trecentesco.

Questi tre luoghi sono solo alcuni esempi di ciò che Una Città in Comune intende valorizzare per dare finalmente il giusto risalto al nostro patrimonio storico e artistico. Per illustrare le nostre proposte abbiamo ideato un itinerario inconsueto attraverso i quartieri del centro indicando in una mappa 14 luoghi da riaprire o da riscoprire a Pisa.

Una città in comune

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