Lo Stato di Diritto del Ventennio e l’apologia del manganello di Meloni e Piantedosi: sabato in piazza per la Palestina, per la libertà di movimento

Per la Presidente del Consiglio Meloni lo Stato di diritto è il manganello, in piena tradizione fascista. Le prime dichiarazioni del Governo sulle brutali violenze delle forze dell’ordine sulle studentesse e sugli studenti pisani, dopo giorni di imbarazzante silenzio, sono uno schiaffo esplicito anche alle dichiarazioni del Presidente Mattarella e si inseriscono nell’alveo del progetto autoritario di presidenzialismo che la destra sta portando avanti in Parlamento.

L’operazione che la destra sta conducendo si basa sul depistaggio e la falsificazione dei fatti, affermando una montagna di bugie alimentate ad arte e scagliate sull’opinione pubblica contro gli studenti e le studentesse scesi in piazza a Pisa venerdì per protestare contro il genocidio del popolo palestinese.

“Provocatori, infiltrati, strategia della tensione, attacco alla polizia, la Sinagoga come obiettivo sensibile”. È solo l’inizio della macchina del fango e della menzogna che la destra ha messo in moto a livello nazionale e anche a Pisa in Consiglio comunale con il documento votato dalla maggioranza e dal Sindaco. Conti deve assumersi le proprie responsabilità, non può più fare il gioco delle parti per rimanere in equilibrio. La frattura con la città è insanabile.

Quanto avvenuto nella nostra città venerdì mattina è una chiara intimidazione a non scendere in piazza, a non prendere parola contro le atrocità che stanno avvenendo a Gaza. Esiste tuttavia un antidoto a tutto ciò: la partecipazione collettiva di ciascuno e ciascuna di noi, partendo dalle parole d’ordine per cui venerdì mattina studenti e studentesse a Pisa, come tutta Italia, hanno manifestato.

La rimozione del Questore è una richiesta che da venerdì mattina abbiamo posto con forza, vista la gestione irresponsabile e sconsiderata della piazza. Non è un caso che oggi lo stesso Ministro Piantedosi la ponga come questione dirimente, su cui fare quadrato, dichiarando: “se dovesse saltare qualche testa alla Questura di Pisa, sarebbe un grave segnale e un precedente pericoloso per la tenuta dell’ordine pubblico”.

Per la libertà di movimento e il diritto a manifestare, sabato pomeriggio a Pisa saremo ancora una volta assieme agli studenti e alle studentesse, e rivolgiamo un appello affinché sia presente tutta la cittadinanza per tornare a gridare forte “stop al genocidio del popolo palestinese”.

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