Lungo le vie della bike economy

lunedì
14 maggio 2018
Testata:
SOLE 24 ORE
Pagina:
12

L’economia della bicicletta. Mobilità urbana, piste per escursioni e progetti con l’intera filiera turistica

Oltre ai benefici ambientali, le piste ciclabili portano valore a case e negozi

Barbara Ganz

VENEZIA

Una ricerca condotta dall’università di Washington ha messo a confronto i dati delle vendite al dettaglio prima e dopo la costruzione di una pista ciclabile che portò alla cancellazione di 12 posti auto sulla 65a strada a Seattle.Ilrisultato è che l’indice divendite sièimperinato del40o%rispetto a prima della creazione della ciclabile, soprattutto se paragonato con gli altri negozi del circondario: «È senz’altro possibile dire – è statala conclusione dello studio-che leattivitàcommerciali non sono state danneggiate dalla riduzione del numero dei parcheggi. E, oltre ai benefici per i commercianti, non sono secondari nemmeno quelli garantiti ai proprietari delle abitazioni nelle vicinanze delle quali vengono costruite infrastrutture perla mobilità ciclabile:la realizzazione di piste ciclabili di alta qualità può, infatti, far aumentare il valore delle case in loro prossimità fino al 5000».

Il caso Seattle è solo uno deitanti citati nei giorni scorsi a Lignano (Udine), dove per tre giorni gli esperti si sono confrontati sul valore dell”‘economia della bicicletta” e su quale apporto possa dare in termini di valore aggiunto per l’offerta turistica, e non solo, di un Paese come l’Italia. Secondo uno studio di Legambiente l’insieme degli spostamenti apedali genera in Italia un fatturato superiore ai 6 miliardi di euro, inteso come somma della produzione di biciclette e di accessori (l’Italia è il maggior produttore dibiciclette in Europa, conuna quota dimercatopariacircaili_8oio), delle vacanze su due ruote e dell’insieme delle ricadute positive generate dall’utilizzo della bicicletta in sostituzione di mezzi a motore. Se è il cicloturismo a fare la parte del leone con un’incidenza pari a circa 2 miliardi di euro, ci sono altri benefici da considerare. L’uso delle due ruote migliora, infatti, il benessere e la salute, per un risparmio sanitario quantificabile in circa i miliardo in Italia. E, poi, c’è il risparmio di carburante (oltre i27 milioni di curo), il contenimento dei costi delle infrastrutture necessarie (pari a 107 milioni: le reti dedicate alla ciclabilità richiedono meno spazio e quindi minori costi), la riduzione dei costi ambientali e sociali delle emissioni di gas serra (circa 50o milioni).

Uncapitolo aparte è quello delle imprese: a Lignano sono sfilate realtà come Girolibero,oggi il principale tour operator italiano specializzato in vacanze in bicicletta, con un catalogo di oltre 20o itinerari nel mondo, e Bikenomist, società di comunicazione e formazione dedicata alla bicicletta.

Un’occasione di svilupp o e di lavoro. In Trentino la bicicletta è un mezzo di trasporto a uso quotidiano grazie anche all’integrazione con altre forme di mobilità: le bici salgono sui treni regionali, e un servizio di metropolitana trasporta i ciclisti con irispettivi mezzi da una località turistica all’altra, mentre una app rende possibile prenotare la bicicletta giusta. Non a caso proprio nella provincia autonoma sta nascendo un vero cluster dedicato all’economia delle due ruote.

E sul territorio italiano si moltiplicano iniziative ed investimenti. Un modello di successo, perle ricadute sul territorio e l’attrazione di turisti anche dall’estero, è quello del Ponenteligure. Lapista ciclabile del parco costiero «Riviera dei Fiori» ha un’estensione complessiva di24 chilometri e nasce sull’ex tracciato costiero a binario unico della vecchia linea ferroviaria Genova-Ventimiglia, nel tratto compreso tra Ospedaletti-Sanremo e San Lorenzo al Mare, dismesso nel2001e spostato amonteperil raddoppio. Sempre in Liguria traAlbisola e Arenano c’è una pista ciclabil e che sfrutta inparte la sede dell’ex ferrovia e oftre una panoramica sulMar Ligure.

Fra le best practice c’è l’esperienza quella sviluppata a Ferrara da Ascom Confcommercio con l’obiettivo di fare in modo che sialepolitichepubbliche che quelle private si muovano nella direzione dello sviluppo della mobilità ciclabile.

Dal punto di vista del pubblico, nella città emiliana l’abitudine a spostarsi in bici è già molto diffusa: è infatti una delle quattro città italiane, insieme a Bolzano, Pesaro e Treviso, in cui oltre un quarto della popolazione usa la bici per i propri spostamenti quotidiani. Non mancano tuttavia problemi, come un quadro di piste in alcuni casi privo di una visione complessiva di collegamento fra le diverse zone della città. Servono, inoltre, interventi per la messa in sicurezza delle infrastrutture.

Sulversanteprivato,persostenere il cicloturismoAscomConfcommercio Ferrara ha datovitaa«Ibike it», un progetto di cicloturismo che raggruppa a oggi 20 strutture dell’intera filiera del turismo: alberghiero,extralberghiero,escursionismo, ristorazione e noleggio.

I più recenti progetti di piste ciclabili in corso (come quella sul lago di Garda) vede collegamenti trasversali fra diverse regioni, ma per unvero sviluppo -hanno ricordato gli esperti del settore al forum – serve investire in sicurezza. Secondo i dati Aci-Istat, nel 201.6 in Italia, a fronte di una diminuzione generale delle vittime di incidenti stradali, sono però aumentati i morti tra motociclisti (n6, +io,5oio) e ciclisti (275,+9,6%). Pedoni e ciclisti sono fra coloro che rischiano di più: rappresentano quasi il 5o% dei decessi (1.618 su 3.283), per un costo sociale stimato in 7miliardi.

L’economia Secondo Legambiente l’insieme degli spostamenti a pedali genera in Italia un fatturato superiore ai 6 miliardi di euro. L’Italia èil maggior produttore di biciclette in Europa, con una quota di mercato pari a circa il 18%. 11 cicloturismo fa la parte del leone con un’incidenza pari a circa 2 miliardi di euro e Il dato italiano è ancora distante da cifre come quelle che fanno segnare Germania e Francia, ai vertici in Europa con rispettivamente 11,37 e 7,49 miliardi di euro. Ilvalore potenziale è, però, probabilmente molto superioree potrebbe arrivarea 3,2 miliardi di euro.

Al forum Di economia delle due ruote si è parlato a LignanoSabbiadoro dove, per attirare l’attenzione di un turismo slow e attento alla sostenibilità, si è scelto di investire sugli itinerari cicloturistici, sviluppando nuovi percorsi ed estendendo la rete esistente.

Fino a Venezia. Un nuovo collegamento via barca sarà inaugurato entro maggio e metterà in comunicazione Lignano con Bibione attraversando il fiume Tagliamento. Su due ruote si potrà arrivare fino a Venezia, attraverso una rete di itinerari che arriva a raggiungere i 240 km e che permette fra l’altro il collegamento con la ciclovia Alpe Adria.

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