L’Università di Pisa annuncia tagli al Sistema bibliotecario. La nostra solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici

Apprendiamo con sconcerto che il Consiglio di Amministrazione dell’Università di Pisa ha autorizzato l’espletamento della gara per l’affidamento dei servizi integrativi destinati alle biblioteche e all’archivio di ateneo per il triennio 2024-26 stanziando un importo pari a circa la metà rispetto al bando precedente, ormai scaduto e già in proroga. Questa scelta avrà gravi ripercussioni sulle condizioni lavorative del personale attualmente impiegato nei servizi esternalizzati, che svolge da molti anni un’attività di supporto indispensabile per garantire i servizi al pubblico del Sistema bibliotecario, in particolare per quanto riguarda l’apertura delle biblioteche nella fascia serale. Siamo molto preoccupati per le sorti delle lavoratrici e dei lavoratori, sui quali graverà per intero il peso dei tagli economici annunciati. L’Università di Pisa sceglie di fare economie sulla pelle dei lavoratori più deboli e meno tutelati, dimenticando con un colpo di spugna il prezioso servizio da essi prestato per molti anni, a fianco del personale strutturato, per garantire all’intera comunità accademica l’efficienza dei servizi erogati, a partire dall’apertura delle biblioteche in una fascia oraria la più estesa possibile.

Ci risulta peraltro che il Sistema bibliotecario di ateneo accusi già da tempo una grave carenza di personale, a causa del mancato turnover negli ultimi anni, che potrebbe essere colmato solo con un massiccio piano di assunzioni a tempo indeterminato, pari a diverse decine di unità di personale qualificato.

Tutto questo stride pesantemente con quanto annunciato pubblicamente a inizio gennaio in occasione della presentazione del Piano strategico di Ateneo 2023-2028, con il quale il rettore Riccardo Zucchi ha presentato gli obiettivi del suo mandato. L’azione 10 dell’obiettivo 5, che porta il titolo “Sostenere e potenziare la ricerca”, promette infatti di “potenziare gli investimenti in laboratori condivisi e nelle biblioteche”.
Non si capisce come i tagli annunciati vadano in questa direzione: pare al contrario che si voglia smantellare il Servizio bibliotecario, riducendo le risorse economiche e di personale ad esso allocate. Sarebbe questa una gravissima responsabilità da parte del nostro ateneo, che ci auguriamo voglia tornare sui propri passi.

Ricordiamo che le biblioteche sono una risorsa fondamentale non solo per la comunità accademica ma per l’intera cittadinanza e che ci aspettiamo semmai un maggiore investimento in esse per garantire il diritto alla formazione e alla conoscenza.

Esprimiamo dunque la nostra solidarietà al personale esternalizzato delle biblioteche che vede a rischio il proprio posto di lavoro o una riduzione drastica del monte ore, con una decurtazione insostenibile dello stipendio. Esprimiamo inoltre profonda preoccupazione, più in generale, per la gestione degli appalti esternalizzati da parte dell’Università di Pisa, dove si riscontrano subappalti e quote di lavoro interinale sottopagato e poco tutelato, in una logica al massimo risparmio che non dovrebbe appartenere a un’istituzione pubblica e prestigiosa quale l’Università di Pisa.

Una città in comune

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