Mancati permessi e ritardi. E San Cataldo arranca

giovedì
19 aprile 2018
Testata:
TIRRENO PISA
Pagina:
III

IL CANTIERE AL PALO

L’accordo con la ditta adesso c’è e si attende la ripresa dei lavori fermi da un anno e mezzo A breve potrebbero tornare gli operai, mentre tramonta il progetto Fossabanda

di Danilo Renzullo

PISA

Il cantiere c’è, gli operai ancora no. Potrebbe sbloccarsi entro pochi giorni l’impasse burocratico che da oltre un anno e mezzo ha fermato i lavori per la costruzione della nuova residenza universitaria di San Cataldo. Prima i ricorsi delle ditte escluse dai lavori, poi la mancanza dei necessari permessi. Una trattativa con la ditta aggiudicataria del cantiere per modificare i tempi di consegna dell’immobile come ultimo atto di un percorso colmo di ostacoli che, entro il 2019, avrebbe dovuto portare all’ingresso di 242 studenti nella nuova residenza che sorgerà nella zona tra via Luzzatto e via Garibaldi.

Dopo l’avvio dei lavori nel luglio 2016 (di cui è rimasta un’enorme buca colma d’acqua da cui spuntano le basi dei pilastri e un cumulo di terra che cinge l’intero perimetro del cantiere), fra pochi giorni gli operai potrebbero tornare nell’area- concessa dal Demanio all’Azienda regionale per il diritto allo studio universitario della Toscana (Dsu) appositamente per realizzare una residenza universitaria – che han no lasciato poche settimane dopo l’inaugurazione del cantiere. Nei giorni scorsi, il Dsu avrebbe infatti raggiunto un accordo con la ditta che si è aggiudicata i lavori, la Edificanda srl di Latina, per modificare i tempi di consegna della struttura dopo l’interruzione imposta dalla mancanza delle autorizzazioni per la costruzione dell’edificio da 6.980 metri quadrati.

Dopo l’ok ottenuto dal Dsu dalla conferenza dei servizi nel giugno 2015, il bando di gara e l’aggiudicazione dei lavori per circa 15 milioni di euro alla ditta laziale, il primo stop è stato imposto da un ricorso al Tar presentato da una delle imprese escluse, che ha fatto slittare di 13 mesi l’inizio dell’intervento. Intanto erano scaduti i permessi per avviare il cantiere e, dopo poche settimane dall’arrivo di mezzi e operai nell’area adiacente alla caserma della guardia di finanza, il Comune ha chiesto al Dsu di produrre i documenti necessari per ottenere una nuova autorizzazione, ottenuta lo scorso settembre.

Oltre un anno di ritardo sulla tabella di marcia, a cui si sono aggiunti altri sei mesi per ridefinire con la ditta che si aggiudicata i lavori i tempi di consegna dell’immobile (un unico blocco di quattro piani finanziato dal ministero dell’Istruzione, dalla Regione e dal Dsu), la cui costruzione potrebbe entrare nel vivo nei prossimi giorni. Definitivamente tramontata invece l’ipotesi di trasformare l’ex convento ed ex albergo di Santa Croce in Fossabanda in una residenza universitaria temporanea. Dopo cinque annidi trattative, il Dsu ha ritirato gli oltre 300.000 euro che aveva stanziato per ristrutturare l’immobile, dirottati su interventi di manutenzione straordinaria in residenze di Firenze e Siena.

Il Dsu, che si era reso disponibile a far fronte anche ai danni agli impianti elettrici causati dagli allagamenti di tre anni fa, avrebbe voluto ricavare nella struttura almeno 70 posti letto con la mensa universitaria a servizio del vicino Polo Piagge. Alla firma di un primo accordo con il Comune, che avrebbe dovuto concedere l’immobile per un periodo di 4-5 anni, non è però mai seguitala stipula di una convenzione.

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