Masterplan TA e nuova pista Peretola: tra gattopardismi e operazioni di greenwashing

“Il sostegno condiviso ai progetti di sviluppo dei due scali aeroportuali Galilei e Peretola in una visione integrata e complementare, facendo leva sulla operante società Unica di Gestione, perseguendo i piani di investimenti dei due scali”.

E’ questo uno dei punti centrali contenuto nel documento programmatico siglato lo scorso primo aprile dai sindaci i di Pisa, Firenze, Livorno e Lucca e che verrà ratificato entro la fine di questo mese.

Nelle scorse settimane avevamo denunciato come questa adesione del sindaco Conti fosse in evidente contrasto con la nostra mozione, votata alla unanimità lo scorso 3 dicembre dal consiglio comunale di Pisa, contro la realizzazione della nuova pista di Peretola.

E i fatti ancora una volta ci danno ragione sul comportamento di Conti. Infatti, nel piano di investimenti presentato nel nuovo masterplan da Toscana Aeroporti la nuova pista di Peretola costituisce l’asse centrale. In concreto, si tratta di centinaia di milioni di euro pubblici destinati a una grande opera, su cui sia il Tar che il Consiglio di Stato si sono espressi in maniera definitiva, decretandone l’irrealizzabilità.

La destra e il sindaco devono essere chiari e non giocare due ruoli a seconda del contesto in cui si trovano: un gattopardismo che finisce sempre per sostenere gli interessi privati.

Non solo. Nello stesso documento programmatico si indica come priorità il potenziamento della linea ferroviaria Pisa-Firenze. E’ evidente che questo intento e la realizzazione della nuova pista di Peretola confliggono: se si vuole realizzare le seconda, con il relativo impiego di risorse pubbliche, il potenziamento ferroviario, quello sì necessario, non sarà mai né finanziato né realizzato.

A questo si aggiunge il tentativo di greenwashing da parte di Toscana Aeroporti sulla nuova pista di Peretola, definita un “esempio di infrastruttura sostenibile”, con cui evidentemente si cerca di mascherare la realtà sotto gli occhi di tutti: si tratta di una grande opera che devasterà un territorio in maniera irreversibile.

Quale credibilità può mai avere una società che continua a insistere su questa strada? La Regione Toscana e gli altri sociali pubblici, Comune di Pisa in testa, hanno ancora intenzione di avallare queste bugie?

Le istituzioni ad ogni livello devono pronunciare parole chiare: la pista non può essere fatta. E serve anche che il Governo chiarisca definitivamente che non destinerà risorse per questa grande opera, destinandole, viceversa, a interventi infrastrutturali ben più necessari ed urgenti, a partire dal potenziamento dei collegamenti ferroviari.

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