Meno posti per il Centro di accoglienza e lavori mai iniziati

Giovedì verrà discussa in consiglio comunale l’interpellanza che abbiamo presentato un paio di mesi fa in merito alla ristrutturazione del centro di accoglienza di via Garibaldi e anche su quello che sarà il futuro di questo servizio.

La struttura è chiusa dal primo settembre, i lavori ad oggi non sono ancora iniziati ed è difficile prevedere se e quando partiranno. Infatti ad oggi il bando per i lavori non è stato pubblicato, e per quello che abbiamo verificato non sono state fatte neanche le determine per gli impegni di spesa. L’unica certezza sono le delibere della Società della Salute pubblicate sul sito e un allegato in cui si indica quale percorso sarà intrapreso per recuperare le risorse necessarie, stimate in 500 mila euro. Al riguardo, in particolare, si prevede di recuperare  co-finanziamenti del Comune di Pisa che l’ente ha garantito per progetti inseriti negli interventi programmati nel 2005-2006. Tra queste fonti di finanziamento, però, ad esempio c’è anche il progetto ministeriale Unrra di circa 70 mila euro, un finanziamento perso perché non speso nei tempi previsti e per le finalità dichiarate dal progetto.

Inoltre per coprire tutte le spese dell’intervento si prevede che 100 mila euro siano coperti dal soggetto che gestirà il centro. Ma nulla si sa dei tempi e delle modalità con cui verrà assegnata questa gestione. Si fa presente che ad oggi è scaduta la proroga al soggetto gestore e che non è stata ancora rinnovata.

A questo si aggiunge anche una scelta di carattere economico fatta dell’ente locale assolutamente incomprensibile. Perché tenuto conto dei tanti immobili inutilizzati di proprietà pubblica si è deciso di rivolgersi al mercato privato per questa situazione transitoria, che per altro non si sa neanche quanto a lungo durerà, affittando un alloggio in via Gabriele D’Annunzio con soli 9 posti?

Ci chiediamo quando e come sarà resa pubblica la modalità scelta per dare evidenza pubblica alla futura gara per via Garibaldi e alla attuale gestione dell’appartamento di via Livornese.

Rispetto al processo decisionale e ai luoghi dove si prendono le decisioni, abbiamo fatto delle verifiche sul sito della Società della salute, e alla voce “Piano Operativo annuale”, non abbiamo trovato nessun documento di programmazione relativo alle politiche migratorie che si collegasse all’emergenza abitativa del nostro territorio.

Anche per questo abbiamo presentato questa interpellanza, in quanto prima della chiusura il centro accoglieva fino a 22 persone, nel nuovo progetto saranno solo 9 i posti a disposizione. In una fase in cui l’emergenza sociale, dovuta anche alla crisi, cresce sempre più, perché si diminuiscono i posti di una struttura che, dati alla mano, ha sempre avuto un’altissima frequentazione? Chi ha preso questa decisione e perché non vi è stato nessun confronto nelle sedi idonee se queste erano le intenzioni? Come mai si è deciso di chiudere la struttura prima di avere tutte le garanzie finanziarie per poter far partire i lavori e per di più senza una progettualità definita?

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