Mozione: Blocco immediato di ogni forma di violazione dei diritti umani e di violenza ai danni della popolazione colombiana

La seguente mozione è stata presentata al consiglio comunale di Pisa dal consigliere Francesco Auletta (Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile).

Mozione: Blocco immediato di ogni forma di violazione dei diritti umani e di violenza ai danni della popolazione colombiana

Appreso che:

  • dal 28 aprile 2021 in Colombia è cominciato uno sciopero generale contro varie riforme antipopolari tra le quali l’iniquo progetto di riforma fiscale presentato dal Presidente Ivan Duque Marquez, un disegno di legge che testimonia la completa disconnessione di una classe dirigente;

  • il popolo colombiano è sceso in piazza per protestare contro queste riforme che, nel mezzo della crisi sanitaria legata al Covid-19, andrebbero ad aggravare ulteriormente la condizione di povertà estrema di larga parte della popolazione (il 42,5% é in povertà monetaria e il 17,5% anche in povertà multidimensionale; secondo i dati della DANE al 29 aprile 2021 e 21 dicembrec2020 rispettivamente);

  • in seguito allo sciopero e all’opposizione di gran parte dei parlamentari, il 2 maggio il Presidente Duque si è trovato costretto ad annunciare la sospensione dell’iter legislativo della riforma fiscale. Questo solo dopo 4 giorni di cruenti scontri tra le forze dell’ordine e i manifestanti. Inoltre, tale fatto ha portato alle conseguenti dimissioni del ministro delle Finanze, Alberto Carrasquilla, e della ministra degli Esteri, Claudia Blum. Nonostante ciò le manifestazioni sono continuate come forma di una risposta del popolo contro la violenza occorsa durante le precedenti manifestazioni e come forma di rivendicazione delle proteste già iniziate nel 2019;

  • i manifestanti continuano lo sciopero dando voce ad altre richieste, come il ritiro della Legge 010 sulla riforma sanitaria, l’accesso ad un’educazione gratuita e di qualità, le garanzie e libertà democratiche, costituzionali e di manifestazione, così come la demilitarizzazione delle città e lo smantellamento del ESMAD, squadra anti sommossa colombiana.

Constatato che:

  • le manifestazioni sono state represse con estrema e sproporzionata violenza da parte del corpo di polizia colombiano;

  • la repressione si sta mostrando brutale anche attraverso l’intimidazione e l’uccisione di reporter e di attivisti per i diritti umani nonché tramite il disturbo delle infrastrutture di comunicazione al fine di ridurre al minimo la circolazione delle informazioni rispetto a quanto sta accadendo e anche attraverso il sabotaggio dei rifornimenti e della libera circolazione delle persone verso i luoghi principali della protesta;

  • dalla firma degli accordi di pace del 2016 si è verificata, secondo varie ONG colombiane, l’uccisione di più di 1000 persone tra leader sociali, ambientalisti ed esponenti politici, nonché la morte sospetta, lo scorso luglio, dell’osservatore ONU sui diritti umani, l’italiano Mario Paciolla, che si trovava in Colombia per seguire gli accordi di pace.

Appreso inoltre che 

  • le Nazioni Unite hanno espresso la loro preoccupazione per l’azione della polizia chiedendo al governo di intervenire per garantire ai colombiani il diritto di manifestare pacificamente;

  • Amnesty International ha diffuso una nota il 5 maggio 2021 dove:

    – si sollecitano le autorità colombiane «a porre fine alla repressione delle proteste e alla militarizzazione delle città e ad assicurare che i diritti umani siano al centro di ogni proposta politica, compresa la riforma del fisco»;

    – si comunica la convalida di immagini che attesterebbe «l’uso non necessario ed eccessivo della forza da parte delle forze di sicurezza incaricate di controllare lo svolgimento delle proteste»;

    – si conferma un uso improprio della forza «non sporadico ma costante», con cui si violano i diritti umani e il diritto internazionale;

    – si comunicano a partire dal 28 aprile decine di persone uccise, oltre un migliaio di arresti arbitrari, centinaia di casi di maltrattamento, decine di violenze sessuali e diverse centinaia di sparizioni di manifestanti – desaparecidos -, per mano della Polizia nazionale (alla data del 20 maggio 2021);

    – si dà notizia dell’uso di armi letali e dell’uso indiscriminato di armi non letali (come gas lacrimogeni e cannoni ad acqua) da parte delle forze di sicurezza colombiane, a danno della popolazione, con episodi che hanno coinvolto anche colpi sparati da un blindato e da armi semiautomatiche, nonché il lancio di gas lacrimogeni da elicotteri in centri abitati.

Rimarcato:

  • come in Colombia sia in corso l’utilizzo di mezzi militari e forze armate per reprimere la popolazione civile, impedendo la libertà di pacifica manifestazione;

  • che sono presenti video e immagini che testimoniano l’uso sproporzionato della forza della polizia e dei militari nei confronti dei cittadini, circolati in rete tra la fine di aprile e la metà di maggio 2021;

  • che vi sono state violenze e aggressioni sessuali nei confronti di donne da parte delle forze dell’ordine, la più eclatante riguardante una ragazza minorenne che, portata via con la forza da membri della polizia e aggredita sessualmente, una volta tornata a casa si è tolta la vita.

Il consiglio comunale

Condanna gli episodi di violenza e repressione che sono in corso in Colombia a seguito della mobilitazione popolare che si è opposta a un tentativo di riforma del fisco che ha scatenato numerose proteste pacifiche.

Auspica

  • una mobilitazione internazionale, in particolare dei Paesi europei e del Governo italiano, che possa pretendere l’immediato blocco di ogni forma di violazione dei diritti umani e di violenza ai danni della cittadinanza colombiana;

  • la sospensione, da parte del governo e del parlamento italiani, degli accordi tra Unione Europea e Colombia in base alla clausola che obbliga al rispetto dei diritti umani.

Chiede

  • al Parlamento e al Governo di procedere alla ratifica della sospensione dei succitati accordi tra Unione Europea e i suoi stati membri, con la Colombia;

  • al Parlamento, al Governo e all’Unione Europea di esprimersi pubblicamente esigendo la fine delle violenze in Colombia e di prodigarsi con urgenza per l’invio di una commissione internazionale per garantire il rispetto dei diritti umani e la fine dell’impunità per i responsabili questi crimini;

  • al Parlamento e al Governo un impegno incisivo per giungere alla verità sulle circostanze che hanno portato alla morte nel luglio 2020 il nostro connazionale cooperante delle Nazioni Unite Mario Paciolla, impegnato nel rispetto degli accordi di pace tra Governo Colombiano e FARC.

Esprime solidarietà al popolo colombiano e alla comunità colombiana presente sul nostro territorio;

Impegna la presidenza del consiglio comunale a trasmettere il presente atto:

  • al Presidente del Parlamento Europeo;

  • all’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza

  • al Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica italiana;

  • al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale del Governo italiano;

  • alla Presidente del Senato;

  • al Presidente della Camera.

Francesco Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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