Mozione: Garantire la riapertura dei circoli dell’associazionismo ricreativo, culturale e di promozione sociale

La seguente mozione è stata presentata al consiglio comunale di Pisa dal consigliere Francesco Auletta (Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile).

Mozione: Garantire la riapertura dei circoli dell’associazionismo ricreativo, culturale e di promozione sociale

Considerato che la vita sociale sul territorio è legata anche ad una serie di attività associative che uniscono aspetti ricreativi, culturali e di servizio alla comunità e per questo costituiscono uno dei pilastri non istituzionali che garantiscono coesione sociale, partecipazione, cittadinanza e democrazia. Tali attività si svolgono in circoli diffusi capillarmente sul territorio nelle città, nelle periferie, nei centri sparsi.

Considerato che con il lavoro svolto nei circoli si contrastano la marginalizzazione e l’esclusione sociale, e che essi sono presidi di informazione e formazione, spazi di solidarietà, centri di iniziativa e aggregazione. I circoli hanno svolto una funzione importante anche durante la pandemia, ristrutturando le loro attività, informando i soci sui rischi del virus e sui buoni comportamenti per prevenirlo, trasformando i loro locali, normalmente già accoglienti e spaziosi, in modo da renderli idonei al rispetto di tutte le norme previste dai vari DPCM e secondo il più rigoroso rispetto del principio di precauzione.

Considerato che ai circoli non è arrivato nessun ristoro e che il governo ha scelto di chiuderli; diversamente, le attività commerciali, pur con molte limitazioni, hanno ricevuto tali ristori e continuano ad operare. La chiusura dei circoli impedisce a chi li gestisce e vi lavora di continuare ad esercitare la propria attività, subendo così in modo ancora più pesante gli effetti economici della pandemia. Le condizioni in cui si trovano i locali dei circoli però garantiscono una gestione degli spazi in tutto e per tutto comparabile con quella degli altri esercizi pubblici. Non sussistono quindi ragioni concrete per trattare in modo diverso bar e ristoranti rispetto a circoli associativi;

Tenuto conto che i circoli operano senza scopo di lucro e che si tratta di migliaia di strutture, in tutto il Paese, costruite nella storia con la fatica e l’impegno di generazioni: si mantengono in piedi a loro spese, con equilibri economici e finanziari risicati e sempre più precari. Se non saranno messi in condizione di riaprire ora, in molti casi non riapriranno più.

Tenuto conto che gli effetti della pandemia avranno ripercussioni pesanti a lungo termine per il Paese e per le nostre comunità, e che già i dati attualmente disponibili indicano chiaramente che la forbice tra ricchi e poveri si è allargata in proporzioni mai viste prima. Questo richiederà un tessuto sociale vivo e capace di rispondere alle disuguaglianze sociali che si determineranno.

Il consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta

  • a farsi portatori presso la Regione e il Governo delle istanze di riapertura immediata dei circoli, che devono essere messi nelle condizioni di aprire i bar come le attività sociali in sicurezza;

  • a farsi promotori della definizione di protocolli di sicurezza da elaborare insieme con i circoli e nel pieno rispetto di quanto garantisce la massima sicurezza per la tutela della salute.

Il consiglio comunale dà mandato alla quarta commissione consiliare permanente di organizzare urgentemente una audizione con i rappresentanti dei circoli presenti nel territorio comunale al fine di elaborare, insieme con gli uffici competenti, un pacchetto di proposte a sostegno di queste esperienze (agevolazioni economiche e fiscali (Tari, suolo pubblico, etc..), forme di sostegno economico dirette) da approvare nella prima variazione di bilancio.

Francesco Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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