Mozione: No al rigassificatore a Piombino

La seguente mozione è stata presentata al consiglio comunale di Pisa dal consigliere Francesco Auletta (Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile).

Mozione: No al rigassificatore a Piombino

Constatato che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è stato varato a partire dall’idea di rispondere alla crisi determinata dall’insorgenza della pandemia Covid-19 attraverso un investimento strategico sulla conversione ecologica.

Considerato che l’invasione da parte della Russia dell’Ucraina con tutto quanto ne è conseguito nei mesi successivi ha aperto uno scenario del tutto nuovo in ambito energetico e che l’Italia non è autonoma energeticamente e nemmeno ha sviluppato né tantomeno avviato una strategia di riconversione energetica.

Constatato che il governo sta dirottando l’uso delle risorse verso l’acquisto di energie fossili non provenienti dalla Russia e che per farlo è disposto ad utilizzare anche quelle del PNRR in pieno contrasto con gli obiettivi pur inizialmente dichiarati e definiti in accordo con l’Unione Europea. In questo quadro va letta anche la decisione di un rigassificatore da collocare nel porto di Piombino.

Considerati gli impatti ambientali potenziali di tale rigassificatore, una nave lunga 300 metri e larga 40, ancorata nel porto con motori sempre accesi, che genera un flusso di acqua fredda clorata per portare il gas da liquido a gassoso in pieno Santuario dei Cetacei: il rigassificatore si troverebbe al centro del Golfo di Follonica e davanti al Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano e la sua attività determinerebbe gravi impatti a carico degli ecosistemi marini e di alcune specie protette per la loro rilevanza ambientale come la Posidonia, le balene e i delfini. Il governo non intende sottoporre a Valutazione di Impatto Ambientale questo impianto. A nulla vale rilanciare, come il Presidente Giani ha fatto, la logica delle compensazioni, che altro non sono che un’ammissione implicita di un danno non mitigabile in alcun modo.

Considerando che il rigassificatore verrebbe inserito in un contesto di crisi economica grave e di lungo corso, e interromperebbe un processo già iniziato di diversificazione economica e di conversione ecologica di un’area nella quale industria, agricoltura, porto e attività legate al mare, al turismo sostenibile, alla storia e alla cultura costituiscano la base di uno sviluppo finalmente in equilibrio con la natura e il territorio.

Ribadito che le risorse del PNRR andrebbero, semmai, utilizzate per bonifiche delle aree industriali, indispensabili per ragioni ambientali e per dare forma alla suddetta diversificazione economica, che deve acquisire una forza e una concretezza ancora non sufficienti.

Tenuto conto che a Piombino la popolazione si è dichiarata contraria al rigassificatore, a partire dalle principali associazioni ambientaliste nazionali e locali e dalla maggior parte delle forze politiche, con grandi manifestazioni molto partecipate.

Tenuto conto che il progetto viene portato avanti senza che ci sia stata alcuna attività di informazione né, tantomeno, di partecipazione. Si tratta di un vero e proprio attacco alla democrazia, portato avanti sotto il ricatto della guerra e che mortifica la rappresentanza e la partecipazione dei cittadini. Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani si è fatto addirittura interprete della proposta accettando il ruolo di commissario ad hoc e giungendo a scambiare il rigassificatore con l’impegno dello Stato al rilancio della zona o con bollette del gas meno care per i Piombinesi.

Considerato che tutto questo si inserisce in un quadro di sofferenza ambientale e socio-economica che investe tutta la costa toscana, che deve poter pensare al proprio futuro attraverso la realizzazione di una diversificazione economica che metta insieme blueconomy, agricoltura, turismo, piccola impresa, sistema industriale sostenibile. E’ necessario che sulla costa si cambi passo pensando allo sviluppo di attività economiche che non intacchino il patrimonio naturale, storico, paesaggistico dei sistemi costieri ma che invece permettano la riproduzione e la conservazione di queste risorse.

Il Consiglio comunale di Pisa:

esprime la più completa solidarietà alla comunità di Piombino che si è espressa contrariamente alla realizzazione di questo impianto;

afferma la propria netta contrarietà all’impianto di rigassificazione, non solo nel porto di Piombino, ma in qualunque altra infrastruttura portuale;

trasmette al Presidente del consiglio comunale di Piombino il presente ordine del giorno

Impegna il Sindaco e la giunta:

a trasmettere al Presidente della Regione Giani e ai parlamentari toscani il presente ordine del giorno chiedendo loro di condividerlo e di portarlo all’attenzione dei lavori parlamentari e del Governo

Francesco Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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