Mozione: No alla guerra, costruiamo ponti di pace

La seguente mozione è stata presentata al consiglio comunale di Pisa dal consigliere Francesco Auletta (Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile).

Mozione: No alla guerra, costruiamo ponti di pace

Vista l’aggressione e la successiva invasione dell’esercito della Federazione Russa ai danni della Repubblica Ucraina.

Considerato che tale aggressione vada fermamente condannata, essendo in completa violazione della legalità internazionale e in spregio, come tutte le guerre, dei principi di civiltà e umanità e che, oltre a gravissime sofferenze a popolazioni inermi, rischia di innescare conseguenze inimmaginabili.

Considerato che in questi anni abbiamo assistito a una escalation politico-militare nell’area: dal mancato rispetto dei trattati di Minsk sull’autonomia e la pacificazione del Donbass, al tentativo della Nato di una ulteriore espansione verso Est, con un potenziamento della presenza di armi nucleari in Europa.

Ribadito che la guerra non è mai uno strumento per far valere le proprie ragioni e che la soluzione pacifica delle controversie interne e internazionali non potrà mai essere il militarismo, ma piuttosto il coinvolgimento democratico, il negoziato diplomatico e una scelta di progressiva demilitarizzazione e di disarmo generale.

Ritenendo inoltre che, anche in questa drammatica situazione, ci siano, come ci sono sempre, margini per l’azione diplomatica, anche allo scopo di correggere gli evidenti errori dell’Alleanza atlantica e dell’Unione Europea fatti nel ricercare la superiorità militare invece di perseguire l’equilibrio strategico senza adottare un approccio di sicurezza condivisa tra le diverse parti dell’Europa, e di dare piena attuazione agli accordi di Minsk senza che questo costituisca alcun cedimento alla controparte, trattandosi di impegni assunti in precedenza.

Convinti che la guerra non porti mai a una soluzione dei problemi internazionali e che, inoltre, l’eventuale scelta di rispondere alla guerra con la guerra potrebbe avere conseguenze drammatiche e imprevedibili anche di lungo o lunghissimo periodo, come l’eventualità di un’escalation nucleare, con costi e sofferenze umane che potrebbero essere ben superiori alle conseguenze di una trattativa.

Convinti che l’esperienza storica dimostri come le sanzioni economiche finalizzate a infliggere danni alla popolazione del paese sanzionato, oltre a essere ingiuste in quanto colpiscono indiscriminatamente milioni di persone innocenti, particolarmente quando sono sotto regimi autoritari, sortiscono l’effetto di rafforzare il consenso verso i regimi stessi e di favorire l’escalation politico-militare.

Ribadendo l’auspicio di un’Europa smilitarizzata dall’Atlantico agli Urali e dello smantellamento della logica dei blocchi per una ripresa del multilateralismo, il rilancio delle Nazioni Unite e lo scioglimento della Nato, la cui funzione dopo la fine della guerra fredda è diventata di attacco e non di difesa.

Auspicando l’immediato avvio di vere trattative di pace, sotto l’egida della Nazioni Unite, per la ricerca di una condizione in cui tutte le parti possano sentirsi ugualmente sicure nei propri confini.

Rispondendo agli appelli dei movimenti e delle manifestazioni per la pace che si stanno moltiplicando in tutto il mondo, a partire dalla stessa Russia.

Ritenuto che il nostro paese debba agire in uno spirito di neutralità attiva e nel pieno rispetto di quanto previsto dall’articolo 11 della Costituzione, non inviando soldati ai confini con l’Ucraina o la Russia né fornendo armi all’Ucraina.

Il Consiglio comunale

Esprime la più ferma e totale condanna dell’aggressione militare all’Ucraina da parte della Federazione Russa;

Chiede il ritiro immediato e senza condizioni delle truppe russe e la revoca del riconoscimento di stati autoproclamati senza accordo tra le parti interessate;

Esprime la più completa solidarietà alle popolazioni inermi colpite dalla guerra in Ucraina e impegna la giunta ad intraprendere iniziative di aiuto umanitario, innanzitutto, ove possibile, attraverso la popolazione di origine ucraina e le associazioni della società civile della città;

Esprime il più ampio e concreto sostegno alle organizzazioni della società civile che si battono per la pace, la difesa dei diritti umani e la promozione della democrazia in Russia e in Ucraina, intraprendendo iniziative concrete per sostenere la loro lotta per fermare la guerra.

Chiede alle istituzioni internazionali, in particolare alle Nazioni Unite e all’Unione Europea, e al Governo italiano di:

  • prodigarsi urgentemente e unitariamente per l’immediata cessazione degli scontri con tutti i mezzi della diplomazia internazionale, praticando una forma di neutralità attiva ed evitando qualsiasi coinvolgimento militare diretto o indiretto nell’area e nei paesi limitrofi;

  • attivarsi per garantire un passaggio sicuro alle agenzie internazionali e alle organizzazioni non governative al fine di garantire assistenza umanitaria alla popolazione coinvolta dal conflitto;

  • attivarsi per la creazione di corridoi umanitari per chi fugge dall’Ucraina (senza dimenticare altre e altri richiedenti asilo in fuga da altre situazioni di violenza);

  • una volta arrivati al cessate il fuoco, prodigarsi per una conseguente de-escalation della crisi nel pieno rispetto del diritto internazionale, affidando a esperti negoziatori delle Nazioni Unite e di organizzazioni non governative autorevoli e terze il compito di gestire e risolvere i conflitti tra Stati con gli strumenti della diplomazia, del dialogo, della cooperazione, a partire dalla piena applicazione degli Accordi di Minsk.

Chiede al Governo italiano di

  • non aderire a sanzioni che siano tali da infliggere sofferenze e privazioni alla popolazione russa e da alimentare ulteriormente il conflitto;

  • dichiarare la propria indisponibilità a partecipare in qualsiasi forma ad azioni militari, o invio di armamenti, nel pieno rispetto dell’articolo 11 della nostra Costituzione;

  • dichiarare la propria indisponibilità ad approvare ulteriori allargamenti dell’Alleanza atlantica;

  • uscire dalla Nato, mettendo in discussione l’esistenza stessa di questa Alleanza.

Francesco Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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