Mozione: nomina garante diritti dei detenuti

Il giorno prima del nostro insediamento ufficiale in consiglio comunale con i nostri consilgieri abbiamo fatto una visita al carcere Don Bosco prendendo degli impegni precisi che intendiamo portare avanti. In questi primi mesi di insediamento sono state ben due le lettere inviate dal nostro gruppo consiliare al Sindaco di Pisa per sollecitare la nomina del garante dei diritti dei detenuti. Ad entrambe non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Per questo abbiamo deciso di presentare questa mozione in consiglio comunale perchè questa figura venga nominata. Sono tante le azioni che anche un comune può intraprendere sulla questione del carcere, con la ripresa delle attività del consiglio noi intanto partiamo da questa.

 

 

Mozione: nomina garante diritti dei detenuti

 

Visto l’art 27 della Costutuzione Italiana, che dispone che “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. ”

 

Vista la legge 26 luglio 1975, n. 354, recante norme sull’ordinamento penitenziario e sull’esecuzione delle misure privative della libertà, ed in particolare l’articolo 1 (Il trattamento penitenziario deve essere conforme ad umanità e deve assicurare il rispetto della dignità della persona. (..)Nei confronti dei condannati e degli internati deve essere attuato un trattamento rieducativo che tenda, anche attraverso i contatti con l’ambiente esterno, al reinserimento sociale degli stessi. Il trattamento é attuato secondo un criterio di individualizzazione in rapporto alle specifiche condizioni dei soggetti.);

 

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 2000, n. 230, “Regolamento recante norme sull’ordinamento penitenziario e sulle misure privative e limitative della libertà” che all’art 1 comma 2 dispone che ” Il trattamento rieducativo dei condannati e degli  internati è diretto, inoltre, a promuovere un processo  di modificazione delle condizioni e degli atteggiamenti personali, nonché delle relazioni familiari e sociali che sono di ostacolo a una costruttiva partecipazione sociale”

 

Vista la legge nL. 27 febbraio 2009, n. 14,  che modifica la legge 354 del 1975 e dispone che

«I detenuti e gli internati sono ammessi ad avere colloqui e corrispondenza con i congiunti e con altre persone, nonche’ con il garante dei diritti dei detenuti, anche al fine di compiere atti giuridici»;

Vista la recente istituzione, con il decreto del 5 Dicembre 2012,  della “Carta dei diritti e dei doveri dei detenuti” volta a  “consentire il migliore esercizio dei  diritti ed assicurare la maggiore consapevolezza delle regole che conformano la vita nel contesto carcerario”.

 

Rilevata  la necessità di una figura di garanzia che si attivi quando viene segnalata una situazione che comporti la compressione di un diritto ( con particolare riferimento  ai diritti fondamentali, al lavoro, alla formazione, alla culturea all’assistenza, alla tutela della salute)  o il suo mancato esercizio, intervenendo presso le istituzioni competenti al fine di sollecitare ogni utile intervento;

 

Sentita la necessità che la medesima figura svolga attività di sensibilizzazione pubblica sul tema dei diritti umani e sulla finalità rieducativa della pena, avvicinando la comunità locale al carcere, con il sostegno fondamentale della rete del volontariato e della cittadinanza attiva;

 

Vista la necessità  di  un organo – esterno e indipendente rispetto all’apparato carcerario – incaricato di vigilare affinché l’esecuzione della pena detentiva sia conforme, nella sostanza, al dettato costituzionale e risulti quindi depurata di ogni afflittività aggiuntiva rispetto a quella, già così devastante, che le è propria;

 

Considerata la situazione esplosiva della Casa Circondariale Don Bosco di Pisa, in cui nel 2012 erano detenute 362 persone  a fronte di una capienza di 231 ( con un indice di affollamento pari al 160 %) , di cui il 55 % in custodia cautelare e il 63,8 di provenienza di altri paesi;

 

Considerando altresì la necessità di un maggior intervento degli enti locali all’interno dell’istituzione carceraria per consentire la fruizione dei diritti fondamentali, a partire adll’accesso al lavoro,  in una situazione che vede  nel 2012 la percentuale di detenuti  ( circa il solo 10%) impegnati nel lavoro dell’istituto di Pisa tra  le più basse in Toscana, come risulta dal Rapporto Annuale del Garante Regionale dei diritti delle persone detenute;

 

Considerando l’altissimo tasso di disagio sociale che caratterizza la popolazione carceraria pisana, situazione   che rende indispensabile il potenziamento delle opportunità di inserimento sociale anche al fine di prevenire la commissione di nuovi reati;

 

Considerato che il mandato conferito allo scorso Garante dei Diritti è decaduto con la passata Amministrazione e che nonostante le richieste di un intervento immediato in tal senso non si è ancora dato luogo alla nuova nomina

 

 

Il Consiglio Comunale impegna il Sindaco

a procedere con la nomina del Garante dei diritti dei detenuti della Casa Circondariale don Bosco entro 20 giorni dall’approvazione della mozione e a condividere con il Consiglio  i criteri di selezione delle candidature.

 

Francesco Auletta, una città in comune-prc

Marco Ricci, una città in comune-prc

 

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