Mozione: Proposta di legge regionale di revisione delle norme sull’edilizia residenziale pubblica

Oggi in consiglio comunale si discuterà la nuova proposta di legge regionale sulla revisione delle norme sull’edilizia residenziale pubblica. Una proposta duramente e giustamente contestata dai sindacati degli inquilini e dai movimenti per il diritto all’abitare, che questo pomeriggio prenderanno anche parola nel corso della seduta.
Noi siamo convinti che questa legge non deve essere approvata nella sua versione attuale, dato che non farebbe altro che colpire ulteriormente chi già subisce gli effetti della crisi. Per questo motivo presentiamo un ordine del giorno in cui, oltre che stigmatizzare il comportamento dell’assessore Saccardi che si è rifiutata di partecipare alla seduta del consiglio comunale di Pisa, si impegna il Presidente del Consiglio Comunale a chiedere urgentemente e ufficialmente al Presidente della Regione Toscana, ai membri della Giunta regionale e a tutti i capigruppo del Consiglio regionale, a nome dell’Assemblea comunale di Pisa un rinvio dell’approvazione della suddetta proposta di legge. Nel frattempo si chiede che venga avviato un confronto in tutto il territorio regionale con gli enti locali, i sindacati degli inquilini e i movimenti per il diritto all’abitare per riformulare una nuova proposta di legge che tenga conto delle osservazioni espresse da queste realtà.

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Mozione: Proposta di legge regionale di revisione delle norme sull’edilizia residenziale pubblica

Considerato che il 10 marzo approderà in Consiglio regionale la discussione per l’approvazione sulla Proposta di Legge di revisione delle norme sull’edilizia residenziale pubblica approvata dalla Giunta regionale, su proposta dell’Assessore Stefania Saccardi.

Considerato che non si può dare risposta adeguata al tema della casa e del diritto all’abitare se non si rilancia una battaglia nazionale per l’edilizia pubblica attraverso lo stanziamento di significative risorse certe e che, da questo punto di vista, le politiche del Governo Renzi vanno con il piano casa in direzione opposta, introducendo anche provvedimenti anticostituzionali come quelli contenuti nell’articolo 5 comma 1 della Legge 24/5/2014, n.80 dove  si prevede che: “Chiunque occupa abusivamente un immobile senza titolo  non  può chiedere la residenza  nè  l’allacciamento  a  pubblici  servizi  in relazione all’immobile medesimo e gli atti emessi  in  violazione  di tale divieto sono nulli a tutti gli effetti di legge”; normativa recepita e aggravata dalla proposta Saccardi con l’introduzione del requisito per partecipare ai bandi per l’assegnazione di alloggi popolari che prevede: “assenza di attuale occupazione abusiva in beni di proprietà pubblica o privata senza le autorizzazioni previste dalle disposizioni vigenti, nonchè di occupazioni non autorizzate secondo secondo quanto disposto dalla normativa in materia nei cinque anni precedenti la presentazione della domanda”.

Considerato che i numeri dell’emergenza abitativa sono sempre più in crescita in tutta la Regione Toscana, con un incremento vertiginoso degli sfratti per morosità incolpevole.

Tenuto conto che le norme contenute nella proposta di legge modificheranno profondamente la vita di chi attualmente vive nelle case popolari e che incideranno significativamente sulle aspettative dei tanti senza casa propria indigenti che attendono l’assegnazione di un alloggio pubblico.

Visto che nella proposta fatta dalla Giunta regionale si restringono in maniera ingiustificabile i requisiti per l’accesso ai bandi comunali per ottenere una casa popolare.

Visto che con la revisione dei punteggi e delle modalità di assegnazione delle case popolari in base a nuovi criteri previsti vi è il concreto e fondato rischio di veder escludere gran parte di coloro che si trovano in condizioni di precarietà economica e lavorativa.

Rilevato, in particolare, che nella proposta di legge si intendono approvare alcune norme fortemente lesive per la difesa e tutela dei diritti di chi è oggi in maggior difficoltà con : 1) la cancellazione dei  punteggi per sfratto per finita locazione e  morosità incolpevole, per alloggi malsani e con sovraffollamento; 2) l’esclusione della possibilità di presentare domande di casa popolare per chi non ha almeno 5 anni di residenza o attività lavorativa nello stesso comune e per gli occupanti di abitazioni anche private; 3) l’aumento del canone di locazione in alloggi di ERP per le famiglie in fascia minima di reddito; 4) maggiore facilità di decadenza dal diritto alla casa popolare per l’introduzione dei nuovi parametri ISEE.

Rilevato, inoltre, che nella proposta di legge vi è un fortissimo ridimensionamento del ruolo e delle funzioni dei sindacati degli inquilini nei controlli per l’assegnazione, mobilità, decadenza e gestione delle case popolari così rischiando di moltiplicare a dismisura la discrezionalità degli uffici casa; oltre che penalizzare la scelta politica generale sul valore che si intende attribuire ai corpi intermedi, assolutamente non condivisibile

Visto che il Consiglio comunale di Pisa aveva richiesto, con l’approvazione di un ordine del giorno, la presenza dell’assessore Saccardi per discutere di questa proposta di legge, ricevendo dalla stessa assessora la seguente risposta all’invito rivoltole dal presidente del Consiglio di Pisa: “ricevo la sua richiesta di partecipazione al Consiglio comunale per affrontare il tema della riforma della legge 96/96. Come ben saprà, la PDL si trova attualmente all’esame del Consiglio regionale ed è ormai uscita dall’elaborazione della Giunta. Pertanto, ove il Consiglio abbia osservazioni da presentare, dovrà farle pervenire al Consiglio Regionale. Ove, invece, l’assemblea voglia conoscere meglio il disegno di riforma, dovrà attendersi la deliberazione del Consiglio regionale poichè attualmente vi è soltanto una PDL licenziata dalla Giunta. Peraltro il Consiglio regionale sta promuovendo le audizioni necessarie e credo verrà sentito anche il Comune di Pisa, se ciò non sia già avvenuto. In ogni caso, mi rendo disponibile, una volta approvata la legge, ad illustrarla insieme ad un rappresentante del Consiglio regionale, in un incontro da fissare a Firenze”.

Il Consiglio comunale, assunte queste premesse come osservazioni rispetto alla proposta di legge,

impegna il Presidente del Consiglio comunale di Pisa a inviare con urgenza una nota ufficiale al Presidente della Regione Toscana, ai membri della Giunta regionale e a tutti i capigruppo del Consiglio regionale, a nome dell’Assemblea comunale di Pisa, in cui si chiede un rinvio dell’approvazione della suddetta proposta di legge, avviando al contempo un confronto in tutto il territorio regionale con gli enti locali, i sindacati degli inquilini e i movimenti per il diritto all’abitare per riformulare una nuova proposta di legge che tenga conto delle suddette osservazioni.

stigmatizza il comportamento dell’assessore Saccardi per la sua indisponibilità a partecipare ad una seduta del Consiglio comunale di Pisa su una materia così importante e vitale per migliaia di cittadine e cittadini.

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