Mozione su tariffe servizio idrico

Oggetto: Mozione “In merito all’iter di definizione delle nuove tariffe del servizio idrico e al rispetto dell’esito referendario del giugno 2011”

Premesso
che i cittadini italiani, tramite referendum abrogativo in data 12 e 13 giugno 2011 hanno parzialmente abrogato l’art. 154 del decreto legislativo n. 152 del 2006, con l’espunzione, tra i componenti della tariffa del servizio idrico integrato, della “remunerazione del capitale investito”

Considerato altresì
che i cittadini e le cittadine italiani si sono democraticamente quindi espressi tramite consultazione referendaria il 12-13 giugno 2011, votando sì al 2° quesito con l’obiettivo di rendere la gestione del servizio idrico estraneo alle logiche di profitto che i cittadini e le cittadine italiani attendono dal 21 luglio 2011 che le autorità competenti diano piena e corretta applicazione agli esiti referendari

Ricordato
che la Corte costituzionale con la sentenza n. 26 del 2011 al momento di dichiarare costituzionalmente ammissibile il quesito referendario, ha chiarito che la normativa residua è immediatamente applicabile senza necessità di attendere alcun intervento legislativo;

che l’esito abrogativo è stato sancito con il Decreto del Presidente della Repubblica 18 Luglio 2011, n. 116 pubblicato in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 167 del 20 Luglio 2011, per cui dal giorno successivo “è fatto obbligo a chiunque spetti di osservare e far osservare l’esito referendario”
che la Corte Costituzionale, con la sentenza 199/2012, ha dichiarato l’incostituzionalità dell’articolo 4 del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138 (Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo), convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, sia nel testo originario che in quello risultante dalle successive modificazioni, poiché questo viola “il divieto di ripristino della normativa abrogata dalla volontà popolare”

che il Consiglio di Stato con il parere n. 267 del 25 gennaio 2013, ha stabilito che il criterio dell’adeguatezza della remunerazione dell’investimento, a partire dal 21 luglio, è stato applicato illegittimamente poiché in contrasto con gli effetti del referendum del 12 e 13 giugno del 2011 che il TAR Toscana, con sentenza n.436/2013 del 21 marzo 2013, ha annullato per illegittimità le delibere della AATO 2 Basso Valdarno 12, 13 e 14 del 6 dicembre 2011, poiché – a quanto consta – contenenti nel piano tariffario triennale 2011-2013 la remunerazione del capitale investito, in contrasto con gli esiti referendari;

Ricordato altresì
che il decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201 (convertito nella l. 22 dicembre 2011, n. 214) ha affidato i compiti di regolazione in materia di servizio idrico all’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, fra cui la predisposizione di un metodo tariffario per la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato, e che tali poteri sono stati ribaditi dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 20 luglio 2012

che, con data 28 dicembre 2012, l’Autorità ha adottato la deliberazione 585/2012/R/IDR intitolata “Regolazione dei servizi idrici: approvazione del metodo tariffario transitorio (MTT) per la determinazione delle tariffe negli anni 2012 e 2013”, nel quale sotto la voce “oneri finanziari” si ripropone il meccanismo della remunerazione del capitale, proprio riproducendo, di fatto, la medesima componente tariffaria abrogata dai referendum 2011

Ricordato inoltre
Che il 27 dicembre 2013 l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas con Deliberazione n. 643/2013/R/IDR ha approvato metodologia e procedure per determinare le tariffe degli anni 2014 e 2015 del servizio idrico integrato.

Considerato
Che tale deliberazione determini di fatto un ulteriore peggioramento – dal punto di vista del rispetto dell’esito referendario, da quello del rispetto del ruolo di tutela dei cittadini che è posto in capo ai sindaci e alle amministrazioni comunali e del ruolo di questi ultimi in rapporto ai gestori del servizio – del quadro già pesantemente negativo che si è avuto dall’indomani della vittoria referendaria a cui non è stato dato sostanzialmente seguito, per i seguenti motivi:
-perché sostanzialmente viene riproposto analogo metodo di calcolo del Vincolo del Ricavo Garantito già inserito nel Metodo Tariffario Transitorio, che prevede le componenti degli oneri finanziari e fiscali a sostituire di fatto la quota di remunerazione del capitale investito, cancellato dal referendum del 2011.
-perché si crea un meccanismo, per quanto riguarda gli enti d’ambito, secondo il quale vedranno questi ultimi obbligati a scegliere fra tra la previsione degli investimenti necessari con relativo adeguamento esponenziale della tariffa o la rinuncia a interventi fondamentali per garantire un servizio idrico adeguato
-perché si apre alla possibilità che i soggetti controllati (i gestori) possano sostituirsi ai soggetti controllori (gli enti di ambito)  nell’autonomamente trasmettere all’AEEG il proprio sistema tariffario e lo schema regolatorio adottato qualora gli enti d’ambito non abbiano provveduto entro il 31 marzo 2014 all’approvazione del Piano degli Interventi, della tariffa per gli anni 2014 e 2015, il Piano Economico e Finanziario e la Convenzione con il gestore.

Sottolineato
Che con l’obbiettivo di una radicale modifica di tale deliberazione dell’AEEG il sindaco di Pistoia si è fatto promotore di una missiva indirizzata al Parlamento, al Governo, all’Autorità stessa e al Presidente della Regione Toscana. Missiva nella quale si richiede anche di mettere in atto ogni azione – per quanto riguarda le competenze della Regione Toscana viene richiamata l’applicazione della legge regionale 69/2011 – perché si dia inoltre finalmente applicazione all’esito referendario del giugno 2011.

Che tale missiva è stata condivisa – ad oggi, a quanto consta – anche dai sindaci di Agliana, Montale, Serravalle Pistoiese, Quarrata, Poggio a Caiano, Arezzo, Piteglio e Marliana.

Ricordato altresì
Che nella seduta del 5 dicembre 2012 il Consiglio Regionale della Toscana ha approvato la mozione n° 384 “In merito all’attuazione della sentenza della Corte costituzionale 12 gennaio 2011, n. 26, al riguardo del rispetto degli esiti referendari relativi all’abrogazione dell’adeguata remunerazione del capitale investito nella tariffa del servizio idrico.”, con la quale si impegna la Giunta Regionale “ad attivarsi – per quanto di diretta competenza ed in tutte le sedi deputate – al fine di dare attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale, n. 26/2011 e così contribuire a dare sul punto attuazione dell’esito referendario dello scorso giugno.”

che nella seduta del 14 maggio 2014 l Consiglio Regionale della Toscana ha approvato la mozione n°781 “In merito all’iter di definizione delle nuove tariffe del servizio idrico e al rispetto dell’esito referendario del giugno 2011”, con la quale si impegna la Giunta Regionale:
• ad attivarsi in tutte le sedi deputate e a compiere ogni atto per quanto di competenza al fine di contribuire a far rispettare l’esito referendario del giugno 2011
• ad attivarsi in tutte le sedi affinché venga radicalmente modificata la delibera 643/2013/R/IDR dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas al fine di rendere metodologia e procedure per determinare le tariffe degli anni 2014 e 2015 del servizio idrico integrato rispettose dell’esito referendario del giugno 2011, del ruolo deputato in tema agli enti locali e quindi della tutela dell’interesse dei cittadini.

Ricordato infine
Che il 17 marzo u.s. il Consiglio Regionale del Lazio ha approvato all’unanimità una proposta di legge di iniziativa popolare che va nella direzione di una gestione pubblica e partecipata del servizio idrico in quella regione e quindi nella direzione di dare attuazione all’esito del referendum 2011.

Il consiglio comunale

Invita il Parlamento Italiano
a perfezionare celermente tutti gli adempimenti legislativi atti a rispettare l’esito referendario del giugno 2011

Impegna la Giunta Comunale ed il Sindaco
ad attivarsi in tutte le sedi deputate e a compiere ogni atto per quanto di competenza al fine di contribuire a far rispettare l’esito referendario del giugno 2011

Impegna altresì la Giunta Comunale ed il Sindaco
ad attivarsi in tutte le sedi affinché venga radicalmente modificata la delibera 643/2013/R/IDR dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas al fine di rendere metodologia e procedure per determinare le tariffe degli anni 2014 e 2015 del servizio idrico integrato rispettose dell’esito referendario del giugno 2011, del ruolo deputato in tema agli enti locali e quindi della tutela dell’interesse dei cittadini.

Marco Ricci

Francesco Auletta

Condividi questo articolo

Lascia un commento