Qui di seguito la mozione urgente presentata oggi dai consiglieri del gruppo consiliare “Una Città in Comune – PRC” e approvata dal consiglio comunale.
Mozione urgente
Tenuto conto che nelle ultime settimane è in corso una campagna da parte del “Comitato Famiglia, Scuola, Educazione” per la sospensione negli istituti scolastici della nostra città e di numerosi altri comuni della zona pisana del progetto: “Contrasto agli stereotipi di genere e promozione di un’equa suddivisione dei lavori domestici” finanziato dalla Regione Toscana e gestito nel nostro territorio dalla SdS in quanto “si indottrinerebbero gli studenti e le studentesse, alle teorie gender”.
Tenuto conto che iniziative simili non sono un caso isolato ma fanno parte di una vera e propria campagna nazionale di ostilità, mossi da settori conservatori e reazionari contro i soggetti singoli e collettivi che sviluppano tali progetti per la valorizzazione delle differenze, l’educazione sentimentale, la prevenzione delle violenze legate al genere e all’orientamento sessuale e il contrasto a ogni forma di discriminazione e sopraffazione;
Preso atto che, invece, per dare una risposta ai problemi di violenza giovanile, sopraffazione e bullismo, tutte le raccomandazioni nazionali ed europee promuovono la realizzazione di progetti di formazione, aggiornamento professionale e sensibilizzazione per il rispetto delle differenze e la valorizzazione dell’incontro tra culture, da realizzare dentro e fuori le scuole;
Preso atto che negli ultimi anni, pur nella mancanza di risorse economiche, tali attività sono aumentate, favorendo la diffusione della cultura costituzionale delle pari opportunità e della solidarietà, grazie alla preziosa collaborazione tra dirigenti scolastici, docenti e associazioni, ottenendo partecipazione e interesse;.
Tenuto conto della mozione approvata dal consiglio comunale nella seduta del 10 settembre 2015: “EDUCARE ALLE DIFFERENZE E’ ALTOVALORE DI DEMOCRAZIA E INEQUIVOCABILE INDICATORE DI SVILUPPO”
Tenuto conto delle iniziative e dei progetti che il Comune di Pisa in questi anni sta portando avanti su questi temi
Il Consiglio comunale
- Ritiene che una buona scuola deve innanzitutto promuovere una cultura della conoscenza reciproca e del mutuo rispetto; per favorire un clima accogliente, aperto e sicuro nel quale la convivenza con le differenze possa essere vissuta come valore e contribuire al benessere psicofisico delle singole persone e alla coesione partecipativa della collettività.
- Ritiene che l’educazione alle differenze sia il primo antidoto contro ogni discriminazione e che, quindi, un’adeguata formazione e aggiornamento dei docenti e interventi in classe che favoriscano il riconoscimento, la riflessione e il superamento di pregiudizi e stereotipi sono gli strumenti migliori per impedire che bullismo, discriminazione di genere e razzismo si verifichino dentro e fuori le aule.
- ritiene alla luce di quanto sopra espresso che iniziative come quelle avvenute a Pisa e che si stanno svolgendo in tutta Italia promosse da parte di Comitati e associazioni contro “la presunta teoria gender”, non siano altro che un attacco alla scuola pubblica, alla sua autonomia e all’autorevolezza degli insegnanti. In questi episodi ad essere sotto attacco è l’idea stessa che la scuola pubblica sia lo spazio in cui trasmettere alle nuove generazioni i valori della cittadinanza plurale e in cui coltivare principi condivisi e in quanto tali più ampi rispetto a quelli appresi nella famiglia di appartenenza, insomma il luogo in cui promuovere la cultura dell’uguaglianza e del rispetto reciproco e il superamento di logiche discriminatorie e stereotipanti;
- Riconferma il proprio pieno sostegno ed apprezzamento ai progetti attualmente in corso, a partire da quello gestito dalla SdS e finanziato dalla Regione Toscana, nelle scuole della nostra città sul tema dell’educazione delle differenze e del contrasto agli stereotipi di genere,;
e si impegna
- a consolidare e potenziare lo sviluppo di progetti rivolti alle famiglie, per riflettere sulle tematiche di genere e sul peso che esercitano i modelli culturali, le campagne o i prodotti commerciali proposti dai media, attraverso i quali vengono introiettati comportamenti, modalità relazionali, modelli estetici che influenzano la crescita già dalla fasce di età 0-6 anni;
- a realizzare periodicamente, anche in sinergia con altri Comuni, giornate di studi e seminari, che aiutino a diffusione di buone pratiche sull’educazione alle differenze nelle scuole;
- a consolidare e potenziare l’attivazione, all’interno delle scuole di competenza comunale, di corsi di aggiornamento professionali base e/o complementari rivolti a educatori/trici di nido e a maestri/e, per promuovere l’inserimento di un approccio di genere nella pratica educativa e didattica, sia sotto il profilo teorico che operativo; per fornire strumenti e conoscenze in merito alla identità di genere, all’uso di un linguaggio non sessista e alla prevenzione delle discriminazioni di genere.