Mozione: No ai Centri per la Permanenza e Rimpatrio (CPR) né a Pisa né altrove

Di seguito la mozione presentata al consiglio comunale di Pisa dal consigliere di Diritti in comune (Una città in comune – Rifondazione Comunista – Possibile)

Mozione: No ai CPR (Centri per la permanenza e rimpatrio) né a Pisa né altrove

Considerato che i CPR (Centri per la permanenza e rimpatrio)– sono spazi destinati alla detenzione amministrativa istituiti dalla L46 del 2017 (Legge Minniti-Orlando) che in sostanza cambiava solo il nome a quelli che prima venivano chiamati CIE (Centro di identificazione e espulsione), centri in cui per una irregolarità di permanenza sul territorio italiano si provvedeva con la privazione della libertà personale fino a 90 giorni, una vera e propria detenzione in assenza di reato.

Considerato che la Legge Salvini (113 del 2018) determina con la sua entrata in vigore un ulteriore restringimento dei diritti e della libertà personale, in particolare estende la possibilità di detenzione da 90 a 180 giorni, nonché si prevedono altri luoghi in cui i migranti privi di permesso di soggiorno debbano attendere il momento del rimpatrio.

Preso atto delle numerose violazioni dei diritti umani che sono state evidenziate da associazioni nazionali e internazionali e non solo che avevano portato negli anni al ridimensionamento anche numerico di tali strutture in Italia (4), fino alla Legge Minniti che ne chiedeva il potenziamento (un CPR in ogni regione fino a 150 ospiti)

Preso atto delle numerose violazioni dei diritti che vengono registrate nei CPR al momento presenti in Italia, di cui tra le più recenti quelle evidenziate da ASGI(Associazione studi giuridici sull’immigrazione), CILD (Coalizione italiana per le libertà ed i diritti civili) e IndieWatch presentate nell’Aprile 2018 (a proposito del CPR di Potenza) in cui si evidenziano violazioni sistematiche del diritto alla difesa, episodi di violenza di agenti verso gli ospiti presenti nei centri, di manomissioni delle fotocamere dei cellulari regolarmente posseduti dagli ospiti al fine di non documentare le condizioni di vita e/o fatti, che ovviamente fanno temere per le condizioni di trattenimento in tutti i CPR.

Il consiglio comunale di Pisa

  • esprime la sua contrarietà al sistema di detenzione ulteriormente peggiorativo indicato dalla Legge Minniti in termini di violazioni dei diritti, della libertà personali e della dignità umana, dichiarando inoltre l’indisponibilità del territorio di competenza del Comune di Pisa alla costruzione di un CPR.

Francesco Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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