«No ai diserbanti in città» Legambiente alza la voce

mercoledì 28 maggio 2014, TIRRENO PISA Pagina: IV

«No ai diserbanti in città» Legambiente alza la voce

Oltre 300 firme: chiedono al Comune di non usarli per togliere le erbacce Ma da Palazzo Gambacorti replicano: l’Asl l’ha approvato, tutto in regola.

Con una petizione firmata da trecentoquarantasei cittadini Legambiente è pronta a chiedere al sindaco Filippeschi di sospendere l’uso dei diserbanti. E ciò per la salvaguardia della salute pubblica. I marciapiedi dei quartieri del centro storico, Sant’Antonio, Santa Maria e San Francesco sono già stati trattati con un prodotto chimico a base di glifosate, un essiccante fogliare, con lo scopo di eradicare le erbacce. L’intento ora è di impedire che il trattamento venga effettuato anche nel quartiere San Martino, il prossimo della lista. Secondo la denuncia dei rappresentanti di Legambiente, il prodotto utilizzato dal Comune metterebbe a rischio la salute dei più piccoli e degli animali. Non solo: dopo le piogge potrebbe finire nel sottosuolo causando danni a tutti gli esseri viventi.
«Evidenze scientifiche, sebbene non allarmanti – hanno detto Francesca Bretzel, Roberto Sirtori e Lorenza La Rosa di Legambiente – hanno sollevato dubbi sulla possibile tossicità del prodotto. Inoltre il principio chimico è in grado di uccidere la parte verde della pianta, ma è inefficace se questa ha già prodotto semi. L’alternativa più indicata, secondo Legambiente, è il classico decespugliatore, magari con due passaggi successivi,
che ha anche costilimitati».
Il responsabile della Direzione Ambiente del Comune, Marco Redini, replica alle accuse lanciate da Legambiente assicurando che «il prodotto è autorizzato dal ministero della Salute ed ha ricevuto l’approvazione dell’Asl, purché erogato nel rispetto della normativa sulla corretta informazione ai cittadini». «L’obiettivo dell’amministrazione – lia aggiunto – è ricavare il massimo beneficio per la città (e per i turisti che verranno), a parità di spesa. L’attuale metodologia, che utilizza anche il mezzo meccanico in seconda battuta, assicurerà alla città almeno tre mesi di decoro». Infine Redini non ha escluso che in futuro, con il supporto del dipartimento di Agraria, possano essere valutate nuove metodologie.
«Ma la salute dei cittadini non puo’ essere secondaria alle questi oni di bilancio – replican o Bretzel e Sirtori – Piuttosto il Comune dovrebbe essere esempio di buone pratiche».
Trai firmatari della petizione promossa da Legambiente spiccano i nomi di Serge Latouche, professore emerito di Scienze Economiche a Parigi; Jonathan Nossiter, regista del documentario Mondovino; Gianni Bedini, direttore dell’Orto botanico; Domenico Laforenza, presidente dell’Area della ricerca di Pisa del Cnr.

di Renata viola

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