No alla legge Zan: un’altra pagina nera scritta dalla destra omofoba pisana

Dapprima è stato il post su Facebook del consigliere comunale della Lega Laurora, che derideva “due maschi” che “si accarezzavano e si baciavano” sotto il Comune. Poi è arrivata l’uscita del Comune di Pisa dalla Rete Ready, la Rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni contro le discriminazioni per l’orientamento sessuale e l’identità di genere. Dulcis in fundo, è giunto anche il mancato patrocinio del Comune al Toscana Pride 2019.

In questo contesto, in cui si delineano chiaramente i tratti omofobi della destra italiana, compresa quella che governa Pisa, ieri è stata scritta un’altra pagina nerissima dal sindaco leghista Conti e dalla sua maggioranza, con l’approvazione in consiglio comunale di una mozione contro la legge Zan, presentata come un “atto liberticida”.

La destra omofoba ha definito il provvedimento “una legge che neppure il fascismo ha approvato”, rilanciando il binomio “eterosessualità-normalità”, e il dogma che l’unica famiglia è quella “naturale”, composta da un uomo e una donna. Si attaccano i percorsi di educazione alle differenze nelle scuole e si nega che nel paese gli episodi di omofobia e transfobia siano in costante crescita. È questo il tetro spettacolo messo in scena dal sindaco e dalla maggioranza, che ieri hanno sdoganato ufficialmente la libertà di discriminare e di odiare, imponendo la propria ideologia sul corpo e le vite degli altri. Mettendo nero su bianco che non tutt@ abbiamo gli stessi diritti.

Quanto ascoltato in aula è gravissimo e costituisce quel substrato culturale e politico su cui si fonda la violenza contro le persone LGBTQI+.

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione comunista – Pisa Possibile

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