Nomina Presidente del Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli: che succede?

Che succede sulla nomina del Presidente del Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli?

Esprimiamo nuovamente la nostra più forte preoccupazione per il futuro di questo bene comune del nostro territorio alla luce di quanto sta accadendo per la scelta del nuovo Presidente.

Stiamo assistendo ancora una volta al risiko delle nomine chiuso nelle stanze dei palazzi, del gioco degli equilibri di potere e degli accordi all’interno delle correnti del Pd, e tra il Pd e il centro-destra senza nessuna discussione pubblica in merito ai programmi e al ruolo del Parco nei nostri territori.

Nonostante le numerose richieste di chiarezza e di rendere i pubblici i criteri di scelta avanzate da tante realtà del territorio, non abbiamo sentito una parola né da parte delle istituzioni preposte alla scelta né da parte dei principali aspiranti su quali siano le loro idee sul Parco e sulla presidenza: si parla solo di cordate e legami politici.

Si tratta di un momento molto delicato in Regione Toscana anche alla luce del terremoto determinato dalla inchiesta della DDA di Firenze sul settore conciario e perché oltre che sulle nomine del Parco, Regione Toscana e Comune di Pisa stanno interloquendo anche sulla lista dei nomi per il cda di Toscana Aeroporti, di nuovo senza nessuna trasparenza nonostante i nostri continui solleciti. Per rispondere a queste difficoltà la strada maestra è sempre una sola: trasparenza e partecipazione. Le istituzioni si assumano le loro responsabilità e facciano le scelte che ritengono migliori, ma lo facciano pubblicamente e discutendo con la comunità territoriale quali siano le caratteristiche più utili da mettere a disposizione degli Enti.

Crediamo che i 45 giorni di proroga concessi dalla Regione Toscana vadano utilizzati per fare esattamente questo: condividere, discutere e decidere in trasparenza.

Da mesi ribadiamo che in un momento così decisivo per le sorti del pianeta e del nostro territorio non possiamo permetterci che il Parco sia banalmente “amministrato” ma che anzi deve avere una chiara guida politica che non risponda a nessun equilibrio di interessi ma solo al bene comune e agli obiettivi statutari del Parco.

I silenzi, la mancanza di un confronto pubblico, l’assenza di una voce da parte del Comune di Pisa sulle strategie che si vogliono seguire confermano come in termini di gestione della cosa pubblica nulla sia cambiato rispetto alle precedenti gestioni, modalità che noi non smetteremo mai di denunciare.

Una città in comune

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