Una città in Comune è una lista di cittadinanza. Questo per noi vuol dire avere le nostre radici e il nostro orizzonte in tutti quei tentativi da parte di tanti e tante di dare sostanza al significato di essere cittadini.
Oggi cittadinanza vuol dire molte cose, e tante di queste cose sono ben presenti nella lotta per la difesa dell’Ex Colorificio Liberato, condotta dal Municipio dei Beni Comuni. Si parla di difesa dei beni comuni, di reddito e bisogni sociali, di crisi, di ambiente e recupero del territorio.
Si parla di mettere tutto questo davanti all’assolutismo di chi pensa alla proprietà privata come una legge divina, intoccabile, che viene prima di tutto: prima del diritto alla casa, prima del diritto al lavoro, prima del diritto a vivere in modo sostenibile.
Siamo anche una lista di sinistra: e oggi più che mai per una sinistra che vuole ripensare il suo ruolo, è necessario ripensare quali siano le priorità per chi amministra, per gli attori economici e per i cittadini. Ripartendo anche da quel testo fondamentale che è la nostra Costituzione, che ancora continua a ricordarci quali siano i baluardi di civiltà scaturiti da un esperienza distruttiva come la guerra.
Vogliamo far sentire la nostra voce di solidarietà, in città e nelle istituzioni, a chi porta avanti questa esperienza della quale ci sentiamo parte attiva.
Abbiamo partecipato in tante e tanti allo sgombero di sabato, mischiandoci a tante altre persone che in modo creativo e civile hanno fatto attività per circa 10 ore durante lo sgombero, all’interno di uno spazio bellissimo e sotto attacco. Abbiamo anche noi assistito allo sconcertante approccio del Sindaco, che non ha nemmeno voluto constatare di persona la situazione e ha preferito esprimersi tramite facebook…
Per noi la politica è una cosa ben diversa. Il ruolo delle istituzioni cittadine è ben diverso. La sensibilità per le lotte è ben diversa.
Una città in comune sa bene da quale parte stare.
“E’ tutto naturale, come respirare.”