«Non siamo aziende, la scuola non si vende»

TIRRENO PISA Pagina: V

«Non siamo aziende, la scuola non si vende»

Più di 400 studenti medi, affiancati da alcune sigle universitarie, hanno sfilato ieri mattina per le vie del centro storico di Pisa per protestare contro il piano di riforma della scuola proposto dal governo Renzi, ma anche contro il JobsAct e al decreto Sblocca Italia.
Alla manifestazione, che si è svolta senza disordini, hanno aderito anche i Cobas, esponenti dell’Opposizione Cgil, Rifondazione comunista, Sel e altri gruppi della sinistra radicale.
Dopo il concentramento in piazza Guerrazzi, il corteo si è diretto in piazza Vittorio Emanuele 11.
Con un blitz nell’adiacente piazza Sant’Antonio, dove è presente il terminal degli autobus della Ctt Nord, i manifestanti hanno affisso alcuni manifesti alle fiancate dei bus per contestare il caro trasporto, i disservizi e i tagli agli stipendi dei lavoratori della Compagnia del trasporto pubblico.
La manifestazione si è diretta poi sotto la sede del provveditorato, dove i Cobas hanno tenuto un presidio, ed proseguita lungo Corso Italia.
Sotto Palazzo Gambacorti, sede del Comune, i manifestanti hanno esposto lo striscione “La cultura non è un expo. Finanziate le scuole” e scandito lo slogan : «Non siamo aziende, la scuola pubblica non si vende».
Il corteo si è concluso con un presidio sotto la prefettura dopo aver attraverso i lungarni.
«Rivendichiamo il diritto allo studio e ad un futuro lavorativo – sottolineano gli studenti-, ad oggi minacciati anche a livello cittadino, rispettivamente dalla carenza di alloggi studenteschi e da accordi come quello sulla tutela volontaria dei beni culturali» . (d.r.)

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