Nozze gay Filippeschi lancia la sfida ‘Le trascrivo’

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Nozze gay Filippeschi lancia la sfida ‘Le trascrivo’

QUESTO matrimonio s’ha da fare…. o almeno da trascrivere. Anche a Pisa, nel giro di pochi giorni, due giovani dello stesso sesso, residenti in città, saranno registrati come coniugi. Il loro matrimonio, contratto negli Stati Uniti, verrà infatti trascritto nel registro dello stato civile italiano: in città si tratta del primo caso del genere. Una prassi che a livello nazionale si muove nella più completa confusione normativa, soprattutto dopo la circolare del ministro Alfano dello scorso ottobre indirizzata ai prefetti con l’invito a cancellare e ritirare le trascrizioni. Da qui lo scontro in diverse città tra prefetture e sindaci, basti pensare a Empoli e Livorno dove i rispettivi rappresentanti cittadini del governo hanno depennato le annotazioni nel registro di stato civile. I due sindaci si sono allora appellati al Tar e la questione rimane tuttora aperta, perché nel frattempo il vuoto legislativo continua ad essere assordante. A Pisa l’amministrazione si era già espressa favorevolmente alla trascrizione. Da quel momento ci sono state due richieste di chiarimento e informazioni sulla prassi da seguire, cui non è però stato dato seguito dalle coppie proponenti. Di qualche giorno fa, invece, la richiesta formale di un’altra coppia. «A brevissimo riceveremo l’istanza e abbiamo già tutti i documenti. Manca la traduzione ufficiale e nel giro di poco la trascrizione sarà effettuata su atto del sindaco». A dirlo è l’assessore alle pari opportunità Marilù Chiofalo in risposta ad un’interpellanza del consigliere Ciccio Auletta (Una Città in Comune-Prc) che chiedeva una verifica sullo status della materia. «Ci è stato detto che la direttiva dell’ufficio anagrafe non è stata ancora completata per la necessità di approfondimenti giuridici – dice Auletta – chiediamo che venga ultimata al più presto ma registriamo con favore l’apertura sul riconoscimento di diritti civili che sono anche sociali». La prefettura di Pisa, nel frattempo, fa sapere che, come da direttiva ministeriale, chiederà il ritiro dell’atto di trascrizione e in caso di inerzia provvederà all’annullamento d’ufficio. Rimarrà comunque il valore dell’atto politico, di cui è fermamente convinto il sindaco Marco Filippeschi: «Metto in pratica quanto del resto avevo già affermato. Mi auguro che questo gesto, insieme a quello di altri sindaci, contribuisca a spingere verso una riforma, una legge nazionale che possa finalmente fare chiarezza, condividendo la necessità di un riconoscimento». C’è da dire che il matrimonio trascritto assume una valenza più che altro simbolica, in quanto, proprio per la mancanza di una normativa in materia,non ha alcun valore per lo Stato italiano e quindi non può valere in caso di successione, reversibilità della pensione, assistenza sanitaria.
Ma per la coppia che si è rivolta al Comune di Pisa, due giovani residenti nella nostra città, rimane comunque un passo importante e saranno emozionati nel dirsi ‘sposati’.

Elisa Bani

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