Nuove modifiche del Pd per Marson “inaccettabili” ambientalisti in rivolta

REPUBBLICA FIRENZE Pagina: I-V

Nuove modifiche del Pd per Marson “inaccettabili” ambientalisti in rivolta

Piano del paesaggio, i consiglieri dem rimettono le mani sul testo in vigore. E se l’assessore all’urbanistica Anna Marson giudica inaccettabili le modifiche apportate, di nuovo il fronte ambientalista se la prende con il ‘partito del cemento’ che ritorna alla ribalta. Lo storico dell’arte Tomaso Montanari parla di «lenta morte del Piano». Solo che stavolta non ci sarà Enrico Rossi a fare da mediatore: «Il 99% di coloro che parlano del Piano del paesaggio nonne hanno letto una riga», taglia corto il governatore. Facendo intendere di non voler intervenire questa volta sul lavoro dei consiglieri regionali.
In compenso, il Consigliodice si al preludio del Piano, la legge sulle cave. Grazie acuì, diceRossi, «poniamo le basi per un cambiamento reale delle Apuane». Una legge con alcuni obiettivi precisi, spiega il governatore: «Non scavare sopra 1200 metri, tutelare i crinali e il piano del paesaggio sono aspetti importanti ma penso anche che la molla economica sia fondamentale per avere sulla realtà locale una ricaduta più positiva». Sul Piano però ancora si litiga.
«Nessuno può impedirci di dire la nostra, il Piano non è più una proposta della giunta», rivendica per il Pd Ardelio Pellegrinotti, protagonista della prima riscrittura poi mediata da Rossi e anche della seconda, arrivata adesso. Ma cambiare ora il testo non significa cambiare anche il’lodo Rossi’? «No, quello riguardava gli articoli 19 e 20 del Piano, quelli delle Apuane. Ora si è intervenuti in modo minimale altrove, sulle 20 schede d’ambito in cui è stata suddivisa la Toscana», dice Pellegrinotti. Che ieri è tornato ad incontrarsi con Rossi.
Secondo Montanari, sono state «stravolte le parti del piano che parlano ai Comuni e ai loro strumenti di pianificazione attraverso descrizioni, comprensive di valori e criticità, indirizzi, obiettivi di qualità e direttive: la parte che Enrico Rossi aveva provato a salvare dal maxi-emendamento iniziale del Pd. Tutto questo è avvenuto col sistematico voto Forza Italia-Pd: un’patto del Nazareno’ contro il paesaggio toscano». E Legambiente Arcipelago: «Con la scusa di non ingessare la Toscana si trasforma un Piano all’avanguardia nella solita marmellata dinorme incoerenti per consentire di costruire ovunque». RossanoPazzaglidellaSocietà dei Territorialisti accusa invece il Pd di «tornare all’attacco dei litorali riaprendo alla cementificazione con la scusa del turismo». Mentre a nome di Sel Marco Sabatini ironizza sulla «nascita in Toscana del partito unico del cemento».
Niente di tutto ciò, ribatte Pellegrinotti: «Con Forza Italia non c’è accordo di nessun tipo, abbiamo accettato alcune loro proposte ma il grosso dei loro emendamenti l’abbiamo respinto». Quanto alla cancellazione di parole come «evitare» o «limitare» e la loro sostituzione con «contenere» e «armonizzare», che per Montanari consegneràunPianofatto dei soli vincoli dei ministero dei beni culturali, Pellegrinotti è netto: «Non sarà certo il ministero a dettarci cosa si può fare e cosa invece no in Toscana».

Condividi questo articolo

Lascia un commento