Nuove nomine Cda Toscana Aeroporti: no al risiko sulle nomine, si discuta dei programmi a difesa dell’interesse pubblico

Il prossimo 29 aprile è fissata la data per lo svolgimento dell’assemblea dei soci di Toscana Aeroporti, che dovrà eleggere il nuovo Consiglio di Amministrazione. A tal fine, il prossimo 2 aprile i soci pubblici (tra cui Regione Toscana, che detiene il 5,03% delle quote della società, e il Comune di Pisa, che ne detiene il 4,48%) dovranno far pervenire la lista dei candidati.

Come per tutte le questioni che riguardano gli assetti di potere di Toscana Aeroporti, anche su questa regna il silenzio. Noi invece vorremmo sapere come l’amministrazione, guidata dal sindaco Conti, intende muoversi: quali sono le proposte che il Comune di Pisa pensa di fare? Ci sono stati incontri e interlocuzioni con la Regione Toscana, con il Comune di Firenze, con la Camera di Commercio di Pisa al riguardo?

Più ancora del nome ci interessa che ci sia un confronto pubblico sui programmi e le proposte che il rappresentante di parte pubblica dovrà portare in CdA. In questi mesi, grazie alle nostre iniziative, il consiglio comunale ha votato all’unanimità degli atti di indirizzo molto chiari sul futuro del sistema aeroportuale toscano. E da qui occorre partire.

Il rappresentante dei soci pubblici nel CdA di Toscana Aeroporti deve innanzitutto chiedere la revisione del masterplan prevedendo la cancellazione della nuova pista di Peretola da 2400 metri, alla luce delle bocciature da parte del Tar e del Consiglio di Stato. Inoltre, è per noi irrinunciabile che chi rappresenta la parte pubblica debba anche chiedere il ritiro della proposta di vendita del comparto handling, sollecitando al contempo politiche a sostegno dei lavoratori diretti, indiretti ed in appalto, che in questa fase vivono una situazione di drammatica incertezza, a causa della crisi economica e sociale determinata dalla pandemia.

Sappiamo bene purtroppo che in questi anni chi ha rappresentato i soci pubblici nel CdA non lo ha fatto nel nome dell’interesse pubblico e collettivo e, a buona ragione, temiamo quindi che il silenzio, che grava sulla decisione relativa alla rosa dei nomi da presentare, rischi di prolungare questa situazione.

Una buona volta, si intende dunque agire con trasparenza e confronto pubblico oppure dovremmo assistere all’ennesimo risiko sulle nomine?

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