Nuovo Presidente del Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli: garantire il bene comune e non equilibri di interessi

Da giorni ormai circolano i nomi dei principali candidati alla presidenza del Parco Regionale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli e non possiamo nascondere una forte preoccupazione.

Lungi da noi entrare nel merito delle singole persone: quello che ci interessa è piuttosto il profilo della candidatura in relazione al ruolo che dovrà svolgere una volta in carica e ai criteri con i quali viene scelta.

Ancora una volta ci sembra che l’obiettivo principale sia quello di garantire equilibri: Viareggio-Pisa, PD-Lega, Regione-territorio…invece che cercare il profilo adeguato per fare il bene dell’Ente.

Si parla poi di una volontà, in particolare del Sindaco Conti, di affidare il ruolo di presidenza ad una figura di esperienza amministrativa, che sappia far quadrare i conti: ebbene, niente di più sbagliato.

Per quel ruolo infatti è previsto un Direttore, attualmente in carica, che deve aver il ruolo di organizzare e far funzionare la macchina amministrativa. Il ruolo del presidente invece è tutt’altro, e riguarda la visione del Parco nel presente e nel futuro, delle strategie di conservazione e di tutela ambientale, del ruolo che un’area protetta può e deve svolgere nel e per il territorio. Ovvero un ruolo fortemente politico di cui, a nostro modo di vedere, il Parco ha grande bisogno. Una figura che sappia resistere ai numerosi tentativi di trascinare l’ente da una parte o dall’altra, ma che sappia portare avanti il proprio progetto di rilancio, cominciando dalla stesura del nuovo Piano del Parco.

Per fare tutto questo è necessario avere esperienza di governo del territorio, avere conoscenze, seppur non necessariamente tecniche, relative al mondo della tutela della natura e dell’ambiente in generale. Invece la partita che si sta giocando sul Parco e il suo futuro ha ben poco a che vedere con questi criteri e bisogni.

Chiediamo con forza alla Comunità del Parco e alla Regione Toscana di individuare una figura che possa rilanciare il Parco come Ente fondamentale di governo del territorio, nella tutela della natura e dei suoi delicati equilibri, interpretando in modo positivo la sfida di coniugare sempre di più l’agire umano con i sistemi ambientali (cambiamento climatico, economia circolare). In un momento così decisivo per le sorti del pianeta e del nostro territorio non possiamo permetterci che il parco sia banalmente “amministrato” ma deve avere una chiara guida politica che non risponda a nessun equilibrio di interessi ma solo al bene comune.

Una città in comune

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