Occupato il residence “Benedettine”, la nuova foresteria dell’Ateneo

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Occupato il residence “Benedettine”, la nuova foresteria dell’Ateneo

Attendono lo sgombero imminente i circa 20 studenti che questa mattina all’alba hanno occupato la nuova foresteria dell’Università di Pisa nell’ex convento delle Benedettine, in Lungarno Sonnino. Questa mattina si sono recati sul posto anche la prorettrice agli studenti Rosalba Tognetti e il direttore amministrativo dell’Università Antonio Grasso, ma di fronte alle richieste degli studenti – che chiedono risposte immediate al loro disagio abitativo – l’università non ha potuto far altro che rimandare la questione all’Ardsu.
“Non è nostro fine istituzionale far fronte alle emergenze abitative”, avrebbero risposto i due esponenti dell’ateneo, secondo le parole riportate dagli occupanti.
Intanto all’interno della struttura rischia di scatenarsi una guerra al ribasso, con gli studenti da una parte e i lavoratori della Cooperativa Ballarò, che ha vinto l’appalto per la gestione della struttura, dall’altra. Lavoratori che vivono l’ansia di non riuscire ad aprire entro il 22 ottobre, giorno in cui arriveranno i primi studenti e docenti ospiti.
“Veniamo anche noi dal movimento studentesco”, dice Gaetano Amico, uno dei responsabili della cooperativa, “ma decidevamo meglio i nostri bersagli. Ora questi ragazzi colpiscono soltanto il nostro lavoro, mentre le loro richieste sono rivolte a Università e Diritto allo Studio. Noi siamo un soggetto terzo, abbiamo un piano di investimenti di oltre 300.000 euro e solo per questa struttura ci saranno 9 lavoratori”. Abbiamo deciso di fare impresa quando eravamo ancora studenti universitari – aggiunge una collega – precari come sono oggi questi ragazzi, che stanno colpendo chi era come loro 10 anni fa”.
Da parte degli occupanti viene ribadita la richiesta di sospensione del progetto di residence e l’apertura della foresteria per tutti gli studenti in emergenza abitativa. Ma sanno di avere le ore contate e che non passeranno la notte nell’ex convento perché verranno sgomberati prima.
Nessun commento sulla vicenda è giunto da parte dell’Università di Pisa.
A rivendicare l’azione il Collettivo Universitario Autonomo, che scrive: “L’emergenza abitativa studentesca non è una novità a Pisa. Da anni più di 1500 borsisti non ricevono il posto alloggio. Quest’anno la situazione sarà ancora più drammatica, con l’uscita della seconda graduatoria del Dsu il 24 ottobre, questo numero aumenterà ancora”.
Citano quindi alcune esperienze fallite o interrotte, come l’occupazione dell’immobile in via Faggiola che è stato sgomberato ad agosto, e affermano: “Visto che gli enti e le istituzioni sanno, e vogliono, solo temporeggiare, speculare e non dare risposte noi ci impegniamo a costruircele da soli. Per questo motivo stamattina è stato riaperto il Residence Benedettine”.
“Unipi ha speso 10 mln di euro per ristrutturare quest’edificio ed adibirlo ad hotel di lusso per docenti e studenti”, aggiungono. “Ma qual è lo studente che può pagare 700€ per una stanza con angolo cottura? Non siamo certamente noi! Alla scusa dei tagli, della mancanza di finanziamenti abbiamo smesso di credere”.
“Per questo – sottolineano – pretendiamo, entro il 24 ottobre, giorno dell’uscita della seconda graduatoria delle borse di studio, una presa di posizione ufficiale del Rettore Massimo Augello in merito alla sospensione del progetto “Residence delle Benedettine” e la cessione dell’immobile al DSU per adibirlo a residenza studentesca per gli studenti vincitori ma non beneficiari di posto alloggio”.

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