Contributo del Comune al Pisa 1909: chiediamo chiarezza

La proposta di delibera fatta dalla giunta, e che arriverà in tempi record domani in Consiglio comunale, di dare un “contributo” di 614 mila euro al Pisa Calcio – riducendo le risorse per interventi quali: la manutenzione straordinaria degli edifici scolastici, interventi sulla viabilità e su piazza Gorgona – presenta diversi punti poco chiari su cui è dovere dell’amministrazione fare chiarezza prima che la delibera arrivi in aula.

 

Ad oggi, infatti, non essendo ancora stata firmata la convenzione tra il Comune di Pisa e il Pisa 1909 i rapporti tra le due parti sono regolati dall’atto unilaterale d’obbligo siglato dallo stesso presidente Corrado nel giugno del 2017. In questo documento, che è l’unico atto in vigore fino alla firma della nuova convenzione, la società riconosce al Comune il pagamento di un canone annuo pari a 105.715 (oltre Iva) e si specifica che, avendo la stessa società realizzato lavori per 500 mila euro (più Iva), questi andranno a scomputo dal pagamento del canone.

 

Sulla base di quale atti, quindi, il Comune dovrebbe dare un “contributo” pari a 500 mila euro più IVA alla società per i lavori realizzati, visto che nell’atto unilaterale si prevede non un pagamento ma uno scomputo dal canone, almeno per gli anni dal 2017 fino alla firma della nuova convenzione?

 

Oltre che sulla modalità di restituzione occorre, però, che sia fatta chiarezza anche sugli importi.

 

Dai 500 mila euro più IVA (previsti ora come “contributo”) di lavori realizzati non dovrebbe essere sottratta una cifra pari ad almeno 3 annualità (2017-2018-2019) di canone e quindi l’importo inserito in delibera non dovrebbe essere inferiore?

 

Ma gli elementi di scarsa chiarezza non finiscono qui. Alla luce di quanto detto risulta poco comprensibile il fatto che – secondo quanto scritto nella relazione tecnica allegata alla delibera – si condizioni l’erogazione del contributo alla sottoscrizione della nuova convenzione.

 

Se i lavori sono stati realizzati, come riconosciuto dagli uffici, questi devono essere scomputati per l’importo dovuto e nelle forme stabilite nell’atto unilaterale indipendentemente dalla firma della convenzione. E se ciò non avvenisse non si potrebbe esporre la stessa amministrazione a possibili contenziosi?

 

Non è ipotizzabile “usare” l’erogazione o meno del “contributo” come leva per la sottoscrizione della convenzione; convenzione sulla quale peraltro ad oggi l’amministrazione si è sempre sottratta dalla discussione in Commissione consiliare, visto che dal mese di ottobre chiediamo che l’assessore venga a riferire senza esito.

 

Chiediamo quindi la massima trasparenza da parte della amministrazione su questa delibera e delle risposte chiare ai quesiti che poniamo, a tutela sia del Comune sia della stessa società, in modo che si paghi quanto dovuto nelle forme dovute, né più né meno che questo.

 

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile 

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