Ex-Stallette: il 19 giugno i lavoratori e le lavoratrici dovranno lasciare gli spazi. La stima per la “svendita” è di 2 milioni e 600 mila euro

Due milioni e seicentosessantamila Euro. È questo il valore di mercato delle Ex-Stallette sulla base della perizia di stima redatta dalla Praxus Spa su richiesta del Comune di Pisa per valutarne la vendita. O meglio per valutarne una vera e propria liquidazione a fini meramente speculativi, tenuto conto che i soldi pubblici spesi per recuperare tale preziosissimo ed insostituibile bene cittadino (tramite il progetto PIUSS) sono stati molti di più di quelli che adesso si intende incamerare con questa svendita.

La questione riguarda, in primo luogo, le scelte politiche e il modello di città che si vuole disegnare per il futuro. Se è indubbio che questo spazio è sempre stato sottoutilizzato, e non ne sono state sfruttate appieno tutte le potenzialità per responsabilità del centrosinistra prima e del centrodestra poi, è anche evidente che occorre partire dall’esperienza delle decine e decine di persone che vi hanno lavorato nel campo della produzione di cartoni animati, e che si sono anche trasferiti nella nostra città per rilanciare questa eccellenza nella produzione culturale, piuttosto che disperderla desertificando ulteriormente la città.

Qual è il progetto della Giunta Conti e dell’assessore al patrimonio Bedini per le ex-Stallette? Il dato di fatto è che oggi questi lavoratori e queste lavoratrici vengono allontanati da Pisa a causa di scelte politiche con tutte le conseguenze negativa che questo ha sul piano culturale-artistico, lavorativo ed economico. Il prossimo 19 giugno questi ragazzi e ragazze dovranno smontare le loro postazioni di lavoro e portarle nelle proprie case per lasciare libero l’immobile, così come richiesto dal Comune di Pisa.

Ancora una volta siamo di fronte alla totale mancanza di progettualità della destra che porta a soluzioni estreme che mirano solo a fare cassa, con evidente disprezzo per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico. In tutti questi anni la Giunta Conti non ha voluto realizzare un progetto partecipato, condiviso e proiettato verso il futuro per l’uso di questo complesso immobiliare. L’unica cosa che la destra riesce a ipotizzare è liberarsene.

Questa vicenda rappresenta un tassello nelle politiche che la destra sta portando avanti sul patrimonio pubblico ed è strettamente connessa alle modifiche dello Statuto della Patrimonio Pisa Spa e al progetto di trasferire a tale società beni come gli Arsenali Repubblicani, la Leopolda, il Parco della Cittadella e i Vecchi Macelli, disfacendosi così dei beni culturali della nostra città.

Colpisce in negativo il fatto che il grido di allarme dei lavoratori e delle lavoratrici che da anni si trovano alle Ex-stallette non sia stato raccolto da nessuna forza politica a parte la nostra, nell’indifferenza della città. Noi non ci arrendiamo e ci opporremo a questa operazione della destra rilanciando un appello a partire da chi lavora ed opera in questo settore: prendete parola, perché, anche in questo caso, è in gioco il futuro della nostra città.

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