Ordine del giorno: Agevolazioni ed aiuti del Comune solo a chi certifica assunzioni regolari, garantendo diritti e tutte per i lavoratori e le lavoratrici, e contrastando il lavoro nero

Visti
Gli articoli della Costituzione italiana:

  1. L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
  2. La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che
    rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie
    possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o
    spirituale della società.
  3. La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. Cura la formazione e
    l’elevazione professionale dei lavoratori. Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioni
    internazionali intesi ad affermare e regolare i diritti del lavoro.

Visto
che l’art. 110 della L.R. toscana 2018, n° 62 , Codice del Commercio, prevede

al comma 1 che il comune, previa concertazione con le parti sociali interessate, possa
individuare aree del proprio territorio nelle quali avviare percorsi innovativi di promozione e
sostegno delle attività economiche.
al comma 5 che il comune possa
A. prevedere esenzioni o riduzioni dei costi dei servizi e della fiscalità e definire standard qualitativi per gli esercizi attivi e per i fondi a destinazione commerciale vuoti;
B. prevedere incentivi per gli interventi di ristrutturazione degli esercizi, attraverso l’accesso facilitato al credito e la riduzione di imposte comunali.

 

Tenuto conto che nella nuova regolamentazione delle attività commerciali nelle aree di interesse
culturale del centro storico e nelle aree da tutelare – requisiti di qualità, limitazioni all’insediamento
e attività vietate a salvaguardia degli interessi pubblici generali inerenti la salute pubblica, la civile
convivenza, il decoro urbano, il paesaggio urbano, la questione dei diritti dei lavoratori e delle
lavoratrici non è in alcun modo presente.

Considerato che il modello economico della città di Pisa vede come componente fondamentale il
settore terziario, in particolare nell’ambito del turismo, commercio e servizi annessi.

Considerato che è auspicabile la crescita dei pubblici esercizi con spazi ristoro esterni e interni, che
costituiscono anche una importante occasione occupazionale.

Considerato altresì che in presenza di una rapida crescita della domanda si possono determinare
condizioni di sfruttamento del lavoro nella ristorazione e nei pubblici esercizi con coeva crescita
delle forme d’impiego irregolare, saltuario, intermittente o di breve durata.

Considerato che nella tipologia di esercizi legati a questo settore, come ad esempio ristoranti,
paninoteche, pub, bar e locali aperti nelle ore serali, il tema dei diritti del lavoro è predominante in
quanto è elevato il rischio di rilevare persone impiegate “in nero”, indotte a lavorare oltre i limiti di
legge o sottopagate con contratti che non rispecchiano l’effettivo carico di lavoro e che le norme di
sicurezza sul posto di lavoro spesso non sono rispettate.

Considerato che un Comune ha il compito di vigilare e promuovere modelli virtuosi che permettano
agli esercenti di lavorare e ai cittadini di fruire di un servizio offerto nelle modalità corrette.

Ritenuto che sia necessario un piano di controlli per il contrasto al “lavoro nero” e qualità del lavoro
orari notturni.

Ritenuto che per salvaguardia degli interessi pubblici generali inerenti la civile convivenza, come
indicato dal suddetto codice del commercio, la tutela dei lavoratori sia una componente essenziale.

Il Consiglio comunale di Pisa impegna la commissione consiliare competente

ad elaborare una proposta, da portare entro l’approvazione della prima variazione di bilancio in
consiglio comunale, previo incontro e concertazione con le organizzazioni sindacali del settore, che:

  • preveda riduzioni del canone di occupazione del suolo pubblico e della relativa Tari
    per gli esercizi che assicurino la predilezione per forme contrattuali provviste di
    maggiore stabilità, tra le quali, a titolo di esempio, i contratti di lavoro a tempo
    indeterminato, i contratti di lavoro a tempo determinato di durata superiore ai 6 mesi,
    i contratti di lavoro a tempo parziale, anche in forma verticale;
  • escluda da qualsiasi forma di riduzione gli esercizi commerciali che utilizzino
    prevalentemente le forme contrattuali più instabili e precarie quali i contratti di
    lavoro intermittente o le forme di collaborazione non subordinate o per i quali siano
    state accertate violazione della normativa vigente sul lavoro, in particolare per
    impiego di lavoro “nero”;
  • promuova, di concerto con gli enti di controllo preposti, periodiche verifiche degli
    standard lavorativi e del rispetto delle normative in materia di retribuzioni, orario,
    igiene, sicurezza e condizioni di lavoro in generale;
  • agevoli, di concerto con gli enti preposti, l’accesso alle tutele previste dalla legge per
    i lavoratori vittime di sfruttamento o di violazioni dei diritti del lavoro.

Francesco Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa
Possibile

Condividi questo articolo

Lascia un commento