Ordine del giorno: Interventi prioritari di contrasto alla povertà e alle diseguaglianze

Di seguito l’ordine del giorno presentato al Consiglio Comunale di Pisa dal consigliere Francesco Auletta (Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Possibile)


Ordine del giorno: “Interventi prioritari di contrasto alla povertà e alle diseguaglianze

Visto il Piano Nazionale di Contrasto alla Povertà, che indica quali Livelli Esssenziali delle Prestazioni, il rafforzamento del servizio sociale professionale, (per arrivare ad avere almeno un assistente sociale ogni 5mila abitanti), la previsone di un punto di accesso ogni 40.000 abitanti, il rafforzamente del percorso di presa in carico inividualizzata e multidimensionale.

Considerato che la Giunta Regionale Toscana con delibera 998 del 10 settembre 2018 ha approvato il “Documento programmatico di contrasto alla povertà” secondo quanto previsto dall’art 14 del Dlgs. 147/2017, che indica in dettaglio quattro obiettivi prioritari:

  • rafforzare il processo di presa in carico;

  • promuovere l’attivazione e il rafforzamento delle reti e delle risorse territoriali;

  • sviluppare l’infrastruttura territoriale per garantire il REI come livello essenziale delle prestazioni;

  • integrare fondi e programmi comunitari, nazionali e regionali.

Visto il Documento Programmatico Di Zona per il Contrasto Alla Povertà ai sensi dell’articolo 13, comma 2, lettera d), D.Lgs 147 del 2017 elaborato in attuazione del Piano Nazionale e di quello Regionale ed approvato con Delibera n.4 del 2019 della Sds zona pisana

Premesso che nel Pis della Zona Pisana 2020-2022 è specificato che “il tema del contrasto alla povertà rappresenta una priorità per la SdS e come tale si declina nell’assicurare il LEP previsto dalla L. 29/2019 ma anche con la tutela e promozione della salute e la riduzione delle diseguaglianze in riferimento agli obiettivi prioritari del PSSIR. Occorre attivare il territorio e la comunità, per innescare processi di moltiplicazione che sostengano i percorsi di uscita dalla povertà. I programmi devono assicurare che il sistema dei servizi agisca assicurando in modo omogeneo i servizi, i LEP e diffondendo le buone prassi sulla zona. ”

Vista la Delibera 1339 del 4.11.2019 che disciplina la Programmazione Operativa Annuale distinguendone due parti:
 I Programmi operativi individuano dei gruppi coerenti di azioni operative, possono essere trasversali alle aree o ai settori di programmazione, per questa caratteristica rappresentano il maggiore veicolo di integrazione dei sistemi zonali. Ogni programma operativo riporta anche la sua estensione temporale rispetto alle annualità di vigenza del PIS (2020-2022).
 Le Schede di attività identificano le attività oggetto della programmazione utilizzando le Griglie Propedeutiche definite dalla D.G.R. 573/2017, e le mettono in relazione con la loro attuazione definendo puntualmente azioni, tempi, risorse, responsabilità.

Considerato che difformemente da quanto definito dalla Delibera citata, nel Pis 2020-2022 la Programmazione Operativa Annuale relativa all’anno 2020 è rappresentata da una generica raccolta di obiettivi, ed è fortemente carente nella definizione delle attività e delle risorse da impiegare (vedasi POA relativi al RDC – Fondo povertà (P – A. Rafforzamento dei servizi sociali e B. Interventi socio educativi e di attivazione lavorativa) C. Promozione di accordi di collaborazione in rete e alla strutturazione del Livello Essenziale della Prestazioni)

Visto che secondo il rapporto sulla povertà della Regione Toscana -Anno 2019 la povertà assoluta riguarda nel 2017 un numero di individui e famiglie praticamente doppio rispetto al 2008 (in Toscana nel 2017 circa 117mila individui e 63mila famiglie, contro rispettivamente 66mila e 32mila nel 2008)

Considerato che nonostante il trasferimento ricevuto, sia per il RdC che per il REI, i beneficiari difficilmente riescono ad uscire dalla condizione di povertà assoluta, essendo la soglia del rdc l’80 % della soglia di povertà, tanto che il rapporto citato conclude che il Reddito di Cittadinanza ha una scarsa efficacia nel far uscire i beneficiari dalla povertà assoluta, una buona efficacia nel ridurre l’intensità della povertà

Vista l’assenza di una strategia di rilevazione del peggioramento delle condizioni economiche e dei fenomeni di esclusione nel territorio testimoniati, secondo quanto rilevato dalla Caritas Diocesana dall’aumento delle famiglie in difficoltà per la perdita dell’occupazione, tanto che la percentuale di nuovi accessi ai servizi di contrasto alla povertà è aumentata del 40% durante il periodo del lockdown

Ritenuto che vista la drammatica straordinarietà di questa fase, sia necessario ribadire in ogni occasione e per ogni ambito del governo locale che l’obiettivo è la guerra alla povertà, che in nessun caso può essere dichiarata un dato immodificabile e tantomeno una colpa

Il Consiglio Comunale impegna la Presidente della Società della Salute:

• a riferire in consiglio circa gli esiti dell’attuazione del Piano Di Contrasto alla Povertà- Anno 2019 della Zona Pisana

• ad avviare nell’immediato un’azione di rilevazione dei fenomeni crescenti di eclusione, e di nuove povertà, con prioritaria attenzione alla condizione di vulnerabilità sorte con l’emergenza epidemiologica, rappresentando, quartiere per quartiere i fenomeni, le criticità e le risorse attuali e potenziali, ed elaborando il Profilo di Comunità, integrandolo nel processo di costruzione del Profilo di salute.

• ad aggiornare la Programmazione Operativa Annuale riferita al Contrasto alla Povertà prevedendo un Piano straordinario per il Contrasto alla Povertà, concepito con un “piano regolatore di sviluppo di comunità” centrato su misure trasversali e multiattoriali che comprendano:

  • le modalità di integrazione con il Sistema dei Servizi e degli Interventi connessi al livello essenziale del reddito di cittadinanza;

  • i servizi per l’accesso e la presa in carico da parte della rete assistenziale;

  • i servizi a carattere residenziale per le fragilità;

  • le misure di inclusione sociale e di sostegno al reddito adottate a livello locale;

  • le modalità di organizzazione delle misure economiche di sostegno previste a livello nazionale e regionale;

  • l’integrazione con i servizi e gli ambiti di attività relativi alle politiche abitative, dei trasporti, dell’educazione, dell’istruzione, della formazione professionale e del lavoro, culturali, ambientali ed urbanistiche, dello sport e del tempo libero, della ricerca, e si coordina con i relativi strumenti attuativi;

  • i percorsi di sensibilizzazione delle famiglie, trasversali alla cultura e all’educazione, che lavorino sugli stili di vita e sui modelli di consumo;

  • le azioni mirate di promozione della coesione sociale e di empowerment comunitaria attraverso la sperimentazione di servizi innovativi quali la mediazione comunitaria;

  • la previsione di un Fondo unico di contrasto alla povertà che comprenda le risorse e le misure a disposizione dell, Amministrazione comunale;

  • la previsione di un servizio di mediazione lavorativa e di accompagnamento dell’occupabilità delle persone stabile e pubblico, superando la frammentazione e la precarietà dei progetti POR FSE sperimentati in questi anni e gestiti dal terzo settore.

Francesco Auletta – Diritti in comune (Una città in comune, Rifondazione Comunista, Pisa Possibile)

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