Ordine del giorno: Nessun profitto sull’acqua

Il seguente ordine del giorno è stato presentato al Consiglio Comunale di Pisa da Francesco Auletta, consigliere di Diritti in Comune (Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile).


Ordine del giorno: Nessun profitto sull’acqua

Premesso che l’acqua è un bene comune di proprietà collettiva, essenziale per la vita.

Tenuto conto che il 12-13 Giugno 2011 milioni di cittadini e cittadine hanno votato SI al referendum abrogativo sui quesiti relativi alla gestione del servizio idrico e hanno espresso una volontà popolare chiara sulla gestione partecipata dell’acqua come risorsa che non deve sottostare alle logiche del profitto.

Tenuto conto delle diverse uscite sulla stampa locale e nazionale dei promotori della multiutility Acque Toscane, che ricordiamo prevede di reperire fondi quotandosi in borsa, verso un potenziale accorpamento con Acque SpA.

Tenuto conto della portata dell’operazione di riacquisto delle quote del socio privato da parte dei soci pubblici di Acque SpA tramite la costituzione di una NewCo che, come descritto negli studi di fattibilità e le valutazioni commissionate, prevede il versamento al privato di una cifra di almeno 85 milioni di Euro e un indebitamento della NewCo di oltre 100 milioni di Euro.

Il Consiglio comunale

Ribadisce la propria totale contrarietà a qualsiasi ipotesi di quotazione in borsa della società che gestisce il servizio idrico e impegna il sindaco a sostenere questa posizione nell’interlocuzione con i futuri vertici della NewCo e di Acque SpA .

Afferma la volontà di non avallare qualsiasi ipotesi di trasformazione, in multiutility di Acque SpA e operazioni che prevedano il trasferimento delle quote in altre aziende multiutility del territorio.

Esprime forte preoccupazione per i contorni incerti e non chiari della parte economica e finanziaria contenuta negli allegati alla delibera, come confermato dallo stesso parere del Collegio dei Revisori dei conti che al riguardo esprimono: “l’impossibilità ad esprimere un parere definito e preciso sul contenuto degli allegati presentati a supporto del progetto di acquisizione della partecipazione di ABAB Spa a causa della difficoltà nel breve tempo disponibile a verificare i dati contenuti nei documenti presentati, […] nonché per l’indeterminatezza della parte relativa al finanziamento dell’operazione”.

Esprime forte preoccupazione per le possibili ricadute economiche sugli enti locali e quindi sui cittadini che prima hanno pagato i costi della privatizzazione voluta dagli stessi comuni e ora rischiano di pagare i costi della liquidazione del privato. Il Collegio dei Revisori dei Conti nel parere citato sopra scrive, infatti, al riguardo: “in caso di trattativa o di contenzioso con il socio di minoranza, è di tutta evidenza che la somma destinata a corrispettivo del valore della partecipazione sia non definitiva ma probabilmente suscettibile di variazioni in aumento”.

Francesco Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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