Ordine del giorno: Piano comunale per la telefonia mobile

Il seguente ordine del giorno è stato presentato al Consiglio Comunale di Pisa da Francesco Auletta, consigliere di Diritti in Comune (Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile)


Ordine del giorno: Piano comunale per la telefonia mobile

Tenuto conto che con il decreto Gasparri del 2002 sono state concesse significative libertà nel posizionamento di ripetitori per la telefonia mobile sul territorio nazionale, dal momento che tali ripetitori sono stati di fatto assimilati a opere di urbanizzazione primaria che vanno quindi trattati alla stregua di strade, fognature, illuminazione pubblica, ecc… Da quel momento ha avuto inizio una proliferazione incontrollata dei ripetitori soprattutto nei centri abitati.

Tenuto conto che le antenne telefoniche sono considerate da tale normativa compatibili con qualsiasi destinazione urbanistica, anche se i Comuni possono indicare le aree più idonee alla loro installazione e quelle, invece, da escludere per motivi ambientali e paesaggistici.

Tenuto infine conto che il decreto Gasparri ha comunque stabilito che la distanza minima delle antenne dalle abitazioni deve essere di almeno 70 metri e che la loro installazione deve essere preceduta dal parere favorevole delle ARPA, e quindi in Toscana dell’ARPAT.

Considerato che la L.R. 49/2011, art.9, impone ai Comuni di dotarsi di un Programma comunale degli impianti con durata triennale (comma 4).

Considerato che nel nostro Comune è tuttora vigente il “Regolamento comunale per l’installazione, il monitoraggio e la localizzazione degli impianti di telefonia mobile operanti nell’intervallo di frequenza compresa tra 0 Hz e 300 GHz”, approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 104 del 2 dicembre 2003 successivamente modificato con deliberazione del Consiglio Comunale n° 103 del 21/12/2006.

Tenuto conto della mozione approvata dal Consiglio comunale nel corso del 2014 con cui si impegnavano il Sindaco e la Giunta “ad attivarsi per la dotazione di un Piano per la Telefonia Mobile che tenga conto di tutti gli aspetti legislativi, al fine di evitare che le compagnie private impongano localizzazioni inidonee, minimizzare l’impatto elettromagnetico sul territorio, evitare conflitti con cittadini”.

Tenuto conto che ad oggi il Comune non si è dotato di questo Piano e che invece antenne per la telefonia mobile in città continuano ad essere installate.

Preso atto che qualunque cittadino o cittadina può presentare un esposto alle autorità competenti o impugnare davanti al giudice l’eventuale atto amministrativo di concessione dell’installazione nel caso in cui ritenga che un ripetitore sia stato installato violando la normativa (e quindi non rispettando la distanza minima di 70 metri da abitazioni private, scuole o ospedali).

Considerato che proprio nelle scorse settimane gli e le abitanti del quartiere del CEP hanno duramente protestato perché da un giorno all’altro hanno visto installata una antenna nel loro quartiere senza mai essere stati/e informati/e di questo intervento dall’amministrazione.

Tenuto conto che un caso simile si era già verificato a Marina di Pisa con proteste dei cittadini a cui però in tutti questi anni non sono state date risposte.

Preso atto che proteste analoghe sono arrivate anche da altri abitanti di diversi quartieri della città.

Il consiglio comunale

ribadisce quanto approvato con la mozione del 2014 e impegna il sindaco e la giunta a presentare entro 6 mesi al Consiglio comunale un Piano per la Telefonia Mobile che tenga conto di tutti gli aspetti legislativi, al fine di evitare che le compagnie private impongano localizzazioni inidonee, minimizzare l’impatto elettromagnetico sul territorio, evitare conflitti con cittadini e le cittadine.

impegna la Prima commissione di controllo e garanzia per quanto di propria competenza a fare un percorso di analisi di tutti gli atti e del processo autorizzativo per quanto riguarda l’installazione dell’antenna nel quartiere del Cep e degli altri casi in cui sono state impiantate antenne su aree di proprietà comunale almeno negli ultimi 5 anni.

Francesco Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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