Ordine del giorno: Piano straordinario per l’emergenza abitativa

Tenuto conto che il 31 dicembre 2021 è scaduta la proroga della sospensione degli sfratti introdotta dal Decreto Cura Italia, come confermato dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 213 del 11 novembre 2021 e da successivi atti normativi.

Tenuto conto che dal 3 gennaio 2022 sono riprese le esecuzioni degli sfratti con l’ausilio della forza pubblica, anche per le morosità incolpevoli, ovvero nei confronti di chi ha perso il lavoro non per sua colpa, come per esempio a causa di oltre due anni di pandemia, oppure ha avuto altri gravi problemi, anche di salute, di cui non ha alcuna responsabilità, e così, avendo un reddito insufficiente, non è più riuscito a pagare il canone di locazione.

Considerato che i dati riguardanti l’emersione delle nuove povertà e della disoccupazione, a cui va aggiunto l’aumento del costo della vita con la lievitazione dei costi dei consumi domestici (+131 % per le utenze elettriche e +94% per il gas/metano) forniscono il quadro di una vera e propria emergenza sociale ed economica.

Preso atto che nell’ultima Legge di Bilancio approvata dal Governo è stato cancellato il contributo sociale affitti e del fondo per la morosità incolpevole e che nella proposta di legge di bilancio in discussione in Parlamento in questi giorni, queste somme non vengono stanziate neanche per il 2024 e considerato anche che sono venute meno altre forme importanti di aiuto come il reddito di cittadinanza.

Preso atto che il Comune di Pisa negli anni precedenti, secondo quanto riferito dal Dirigente competente in quarta commissione consiliare permanente nella seduta del 30 novembre 2024, riceveva dallo Stato circa 500 mila euro l’anno per i sostegni di cui sopra, e che nel bilancio comunale preventivo 2024 sono previsti 264 mila euro di risorse comunali per il sostegno alla morosità incolpevole.

Considerato che, nonostante la natura non strutturale e le modalità di erogazione delle risorse, il contributo affitto e i fondi per la morosità incolpevole hanno costituito negli ultimi anni uno strumento utile per alleviare il disagio abitativo, impedendo o ritardando gli sfratti fino a consentire ai nuclei familiari in difficoltà di trovare un’altra sistemazione abitativa.

Concluso che, in assenza di contributi sociali per l’affitto e di un fondo per la morosità incolpevole, e in assenza di misure strutturali contro l’emergenza abitativa, la città di Pisa vivrà un ulteriore e drammatico aumento degli sfratti e delle persone senza casa.

Preso atto dei dati da cui risulta che la richiesta di forza pubblica riguarda l’esecuzione di decine e decine di sfratti per morosità incolpevole nel Comune di Pisa.

Considerata l’esiguità del numero degli alloggi disponibili da concedere in utilizzo autorizzato, del tutto insufficienti per garantire il doveroso “percorso di passaggio da casa a casa dei soggetti che non sono in possesso di altra abitazione” come esplicitamente previsto dall’art. 4 della L.R. n. 2/2019 “Al fine di contenere il disagio abitativo dei nuclei familiari soggetti a procedure esecutive di sfratto” e che tale alternativa soluzione abitativa deve rispettare i canoni di adeguatezza.

Preso atto che, secondo quanto comunicato dagli uffici comunali a seguito di richiesta scritta, sono 188 gli alloggi ad oggi vuoti di E.R.P. che hanno bisogno di interventi di manutenzione straordinaria per potere essere assegnati dal Comune.

Preso atto che nel bilancio preventivo per il 2024 si prevede di stanziare 500 mila euro per manutenzioni e recupero alloggi di risulta, e 1 milione e 600 mila euro per l’albergazione per le situazioni in emergenza abitativa

Preso atto che la spesa per le albergazioni, al fine di dare una sistemazione precaria e non adeguata a nuclei familiari rimasti senza casa in seguito alla perdita dell’alloggio, sono stati spese centinaia di migliaia di euro.

Ritenuto che tale misura risulta essere inefficace, dispendiosa ed antieconomica, e che la precarietà della sistemazione offerta violi il diritto all’abitare dignitoso delle famiglie ed i diritti fondamentali della persona, specie se minore.

Tenuto conto che le persone ad oggi ospitate in B&B o altre strutture alberghiere sono 91 adulti e 82 minori in conseguenza di sfratti, particolari situazioni sanitarie, persone senza alloggio o problematiche sociali.

Considerato che l’articolo 17 del Regolamento di emergenza abitativa definisce l’albergazione come misura temporanea che viene utilizzata “quando il nucleo non sia in grado di reperire autonomamente un alloggio sul mercato”.

Ritenuto quindi che lo strumento dell’albergazione non è di fatto uno strumento straordinario, pur invece dove do essere un ultima ratio, perchè, considerate le risorse investite, sopperisce all’assenza di un servizio di mediazione pubblica tra domanda e offerta di alloggio.

Tenuto conto che dal 2022 ai primi sei mesi del 2023 sono stati reperiti tramite Agenzia Casa appena 3 alloggi di cui 2 reperiti nel patrimonio Erp e 1 da soggetto privato.

Preso atto della richiesta sempre più elevata di garanzie richieste dal mercato privato delle
locazioni.

Ritenuto che il sistema attualmente in vigore non sia adeguato per affrontare e cercare di risolvere la crescente emergenza abitativa sia sul piano delle risorse pubbliche che su quello sociale.

Premesso che

– In sede di Seconda commissione permanente, durante l’ audizione della Presidente di APES Scpa emergeva l’esistenza e l’operatività di un gruppo di recupero stragiudiziale del credito istituito dall’ente gestore e denominato dalla stessa presidente task force.

-che la stessa presidente spiegava che la suddetta task force è un gruppo di lavoro interno che, citando testualmente le parole della presidente “vada ad intercettare e aiutare” gli inquilini morosi in modo da agevolarli nel pagamento dei canoni insoluti;

-che la stessa presidente parlava espressamente di accompagnamento bonario al pagamento;

-che nonostante le nostre richieste non veniva chiarito come tali Inquilini verranno contattati;

-che non vi è stata debita ed adeguata informazione neppure verso le associazioni degli inquilini sull’operatività di questo sistema di recupero;

Considerato che

-nei casi di specie il rapporto tra creditore (ente gestore) e debitore (assegnatario delle case popolari) appare particolarmente delicato incidendo sulla possibilità di veder garantito a tutti gli inquilini il diritto fondamentale ad un’abitazione, a maggiore ragione a nuclei familiari indigenti assegnatari di case popolari con particolare fragilità sociale;

-che le condizioni degli immobili di proprietà del Comune di Pisa in molti casi sono in condizioni assolutamente inadeguate per una decorosa e igienica vivibilità in un Paese ritenuto tra i più ricchi del pianeta;

-che il recupero d’ufficio delle cosiddette “morosità colpevoli” si scontra con l’ assenza di una chiara e conosciuta valutazione circa le reali condizioni dell’alloggio assegnato, che il più delle volte non rispetta il buono stato di manutenzione e non garantisce il pacifico godimento durante la locazione, come esplicitamente il previsto dall’art. 1575 e 1576 del Codice Civile;

-che, quindi, l’assegnatario ha diritto di accedere liberamente ad ogni informazione in materia, sia personalmente che tramite le Associazioni degli inquilini alle quali è iscritto con delega depositata presso l’ente gestore, senza preventive ingerenze e/o tentativi di recupero stragiudiziale del presunto debito.

Il Consiglio comunale impegna Sindaco e la Giunta

a definire un Piano Straordinario per il superamento del sistema delle albergazioni prevedendo:

-la realizzazione di un sistema di “alloggi ponte” da destinare all’accoglienza transitoria di famiglie rimaste improvvisamente senza alloggio, effettuando una ricognizione tra il patrimonio immobiliare pubblico inutilizzato disponibile;

-l’attuazione dell’Osservatorio Territoriale previsto dall’Accordo territoriale depositato al Comune di Pisa il 13/043/2018, prot. 23836 (rimasto sulla carta) per l’emergenza abitativa al fine di prevedere ed intervenire efficacemente sulle situazioni fragili, anche in ottemperanza a quanto previsto dall’ articolo 4 della legge regionale 2/19″

-un servizio di accompagnamento, mediazione e di ricerca sul mercato di alloggi da destinare alle famiglie in emergenza abitativa in cui il Comune svolga un ruolo di garanzia (Agenzia Comunale Casa di cui alla L.R. 13/2014);

ad effettuare, tramite gli uffici competenti ed Apes, una ricognizione tecnica degli alloggi sfitti di proprietà comunale che hanno bisogno di interventi di manutenzione straordinaria, anche per assegnazioni in autorecupero alle famiglie in emergenza abitativa, in ottemperanza all’art. 16 della L.R. n. 2/2019.

Inoltre il Consiglio comunale chiede al Governo e alla Regione

un significativo rifinanziamento dei fondi di contributo agli affitti, far fronte al progressivo e
significativo aumento delle richieste, evitando così una crescita esplosiva delle morosità
incolpevoli;

una semplificazione delle diverse procedure previste per il sostegno all’affitto e per il contrasto alla morosità incolpevole, sia sul fronte dell’accesso alle procedure – che tenga conto del divario digitale nella popolazione e non preveda nessuna forma di discriminazione diretta o indiretta – che su quello dei tempi di erogazione dei contributi;

l’individuazione di immobili pubblici inutilizzati, compatibili con finalità residenziali, per poter
agire sul bisogno della casa senza ipotizzare ulteriori consumi di suolo e riutilizzando in tempi
rapidi il patrimonio dismesso, evitando la sua alienazione a privati.

Impegna anche il sindaco e la giunta

a rendere gli alloggi ERP ad ora inutilizzati rapidamente e urgentemente abitabili per procedere alla loro assegnazione alle famiglie utilmente collocate nelle graduatorie stanziando le risorse necessarie;

a garantire il passaggio da casa a casa e dunque verso altro alloggio adeguato, in caso di sfratto, per morosità incolpevole e finita locazione, e comunque in tutti quei casi in cui il soggetto o il nucleo familiare si trovino in situazione di emergenza abitativa, tutelando così realmente il diritto all’abitare e quello all’infanzia.

ad attivarsi, di concerto con la Prefettura, presso le rappresentanze dei proprietari di immobili e i sindacati degli inquilini affinché si istituisca entro il prossimo 1° dicembre un tavolo per
ricontrattare i canoni in essere e per calmierare i futuri canoni sul territorio comunale per singoli e famiglie che dimostrino perdita di reddito causata dall’emergenza sanitaria, come già sta avvenendo in altri Comuni;

a monitorare l’evoluzione del disagio abitativo in città, informando costantemente le commissioni competenti, il Consiglio comunale e le Associazioni sindacali degli inquilini, a partire dalla condivisione dell’analisi puntuale delle domande arrivate per i bandi di contributo all’affitto, promuovendo un’indagine di approfondimento con gli uffici competenti e le Associazioni degli inquilini e le Associazioni dei proprietari per comprendere da un lato la reale domanda e offerta abitativa e dall’altro l’entità del soddisfacimento della domanda;

a prendere tutte le iniziative urgenti e necessarie, a partire dal coinvolgimento dell’Anci, per dare seguito a queste richieste nei confronti del Governo e del Parlamento, a partire dal reintegro ed adeguato aumento della dotazione finanziaria degli aiuti sociali per l’affitto e dei fondi per la morosità incolpevole;

Impegna il Presidente del Consiglio comunale a trasmettere il seguente documento al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai gruppi parlamentari, alla Prefettura di Pisa.

Inoltre il Consiglio comunale

impegna le commissioni competenti ad una verifica sull’utilizzo delle risorse stanziate negli ultimi 3 anni per le azioni di contrasto della emergenza abitativa (indennità di occupazione, contributo morosità, etc..), distinguendo ogni singola voce di spesa, al fine di valutarne l’efficacia, e di relazionare entro il mese di gennaio al consiglio
comunale;

impegna la commissione di controllo e garanzia a fare una verifica sull’impiego delle risorse
trasferite dal Comune ad Apes per il recupero degli alloggi di risulta: costi dei lavori, tempi di
assegnazione e realizzazione dei lavori, etc.. e di relazionare entro il mese di gennaio al consiglio comunale.

Infine in merito all’accordo Sepi- Apes sul recupero delle morosità il Consiglio comunale impegna il sindaco e la Giunta

– a dare mandato agli uffici competenti e ad Apes di sospendere immediatamente ogni operatività della suddetta task force.

– a convocare, in rispetto all’art. 35 della LR 2/2019, sul punto un tavolo di confronto con le Associazioni degli inquilini, Comune e Apes per concordare i criteri di attuazione del recupero debiti degli assegnatari

– affinchè il Comune di Pisa in accordo con APES Scpa presenti al suddetto tavolo un documento nel quale sono evidenziati i criteri e modalità con le quali si intende operare con detta task force.

Francesco Auletta- Diritti in comune: Una città in comune – Unione Popolare

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