Paradisa: fondi di investimento immobiliare interessati. No a progetti speculativi. Si convochi subito la CUT

Nel dicembre del 2020 il Presidente della Regione Giani, il Presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo e il sindaco di Pisa Michele Conti annunciavano che la residenza studentesca Paradisa, costruita nel 2000 con i fondi del Giubileo e chiusa nel 2010 per problemi strutturali, sarebbe diventata una residenza sanitaria.

Giani e Mazzeo arrivavano persino a dichiarare che erano pronti già 3 milioni di euro per avviare questo recupero, con l’accordo di Invimit, attuale proprietaria della struttura.

A distanza di 14 mesi, grazie ad una interpellanza presentata dal nostro gruppo consiliare a cui ha risposto il sindaco Conti, si scopre che questa era solo l’ennesima boutade. Il progetto non è mai iniziato, i soldi non solo non sono mai stati stanziati, ma non sono neanche stati chiesti al Ministero competente per recuperarla come residenza sanitaria, viste le risorse messe a disposizione per contrastare la pandemia.

Da anni cibattiamo per il recupero di questo immobile come residenza studentesca, affinché quei 500 alloggi, lasciati da oltre dieci anni nel più totale abbandono, vengano recuperati attraverso un accordo tra Invimit e l’Azienda Regionale per il Diritto allo studio, per dare finalmente una risposta alla cronica carenza di alloggi per i borsisti che, nella nostra città, pur avendone diritto non lo hanno garantito.

Ma la cosa più preoccupante è che, secondo quanto riferito dal sindaco, Invimit starebbe trattando con alcuni Fondi di investimento immobiliare interessati agli edifici per trasformarli in alberghi per studenti, cosa molto diversa dalle residenze studentesche, oppure in RSA.

Riteniamo che simili operazioni vadano subito bloccate: per questo abbiamo chiesto una riunione urgente della Conferenza Università Territorio, invitando anche la Regione per riaprire subito il confronto con Invimit.

Abbandonare il percorso di recupero della Paradisa a fini di residenze studentesche sarebbe non solo una sconfitta per la politica, per la città e per il diritto allo studio, ma anche una vittoria di chi nutre appetiti speculativi su quell’area.

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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