Parcheggi gratuiti a Natale: proposta insostenibile e inefficace

Anche quest’anno le associazioni di categoria dei commercianti chiedono al Comune di Pisa di rendere gratuiti i parcheggi durante il periodo delle feste, per favorire il “commercio” di prossimità e per “rendere ancor più accogliente la città”.

La proposta viene avanzata all’indomani della conclusione dei lavori della COP 26, la conferenza delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici che ha confermato l’urgenza di ridurre le emissioni di CO2.

Non vediamo come un forte aumento del traffico e delle code in centro possa rendere la città più accogliente o più vivibile, dato che la stagione invernale aumenta il rischio di sforare i limiti di inquinanti (polveri sottili ma non solo) compromettendo la salute di cittadine e cittadini. Questo non è un problema da poco: l’Italia – lo dice l’Agenzia Europea per l’Ambiente nel suo ultimo rapporto sulla qualità dell’aria – è il primo paese europeo per morte prematura da inquinamento da ossidi di azoto – e il secondo per decessi imputabili al particolato atmosferico – con numeri paragonabili ai decessi per COVID.

Oltre al danno per la salute, sono evidenti anche l’inefficacia e l’inutilità della proposta: posti liberi nei parcheggi in centro non se ne trovano quando sono a pagamento, sicché renderli gratuiti non farebbe che aumentare i chilometri percorsi a cercare un parcheggio, con la quasi certezza di dover comunque parcheggiare lontano dal centro.

In opposizione all’idea di privilegiare l’uso dell’auto privata a scapito di qualunque altro mezzo di trasporto, nella miope visione del permettere di arrivare in auto fin quasi alla porta del negozio come unico modo di incentivare il commercio, sosteniamo la proposta della FIAB di rendere il centro cittadino un luogo sano e vivibile, con alternative serie e praticabili all’uso dell’auto, come frequenti navette gratuite dai parcheggi scambiatori e sconti alla sosta nei parcheggi del Pisamover e all’uso di questo mezzo.

Abbracciare l’ideologia della libertà individuale senza vincoli, non importa quanto si inquina, quanto si mette a rischio l’incolumità altrui, a 9 anni dalla tappa del 2030 a cui dobbiamo arrivare con cambiamenti radicali nel modo di muoversi, produrre, consumare, è irresponsabile o folle.

Una città in comune

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