Partono i licenziamenti alla Fondazione Sipario, i sindacati annunciano la mobilitazione

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Partono i licenziamenti alla Fondazione Sipario, i sindacati annunciano la mobilitazione

Il CdA ha rotto gli indugi e ha deciso di partire con i licenziamenti interronpendo, così, ogni possibile trattativa per evitare i licenziamenti e salvare il futuro del teatro. Il Presidente Michelangelo Betti continua a dire cose non vere relative alla delibera del Consiglio Comunale del 23/12/14, la delibera votata dalla maggioranza del Consiglio Comunale, presentava due piani di risanamento: uno con il contributo di € 90 mila e uno senza. Il CdA non ha mai voluto affrontare un discussione sul risanamento senza il contributo di € 90 mila derivato solo ed esclusivamente dal taglio del personale Ancora una volta i piani di risanamento avvengono attraverso i licenziamenti dei lavoratori; con insistenza abbiamo chiesto più volte i bilanci e l’apertura di un tavolo tecnico per elaborare un piano di risanamento che non passasse attraverso i licenziamenti ma arrivasse ad un risparmio attraverso: la riqualificazione del personale, la revisione della spesa, la sospensione di alcune indennità. Come organizzazioni sindacali riteniamo grave e inappropriato che improvvisamente il Presidente comunichi a mezzo stampa nomi e retribuzioni solo di alcuni lavoratori. Da questa considerazione ci sorge una domanda: come mai non si parla dei compensi del direttore amministrativo e, è vero che gli verrà aumentato di 1/3 lo stipendio? Riteniamo oltremodo deleterio per l’andamento di questa complessa vicenda che nelle ultime due settimane siano circolate notizie fuori e dentro la Fondazione che hanno destabilizzato un percorso avviato dalle OO SS. Ci domandiamo a chi giova tutto questo? In fine ricordiamo al Sindaco di Cascina Alessio Antonelli l’impegno preso di fronte ai lavoratori poco prima del Consiglio Comunale del 19 dicembre scorso. Voleva forse illudere i lavoratori e fargli passare un tranquillo Natale? Ribadiamo la nostra più totale contrarietà ai licenziamenti e attiveremo tutti i percorsi necessari per farli ritirare a cominciare dallo sciopero già indetto per Lunedì 9 Febbraio.
Silvia Cosci FISTel CISL
Stefano Del Punta SLC CGIL
Federico Giusti Confederazione Cobas

Ecco quanto scritto dal presidente fondazione sipario

Cari segretari, come anticipato oggi abbiamo liquidato gli stipendi di dicembre (che sarebbero dovuti andare in pagamento il 10 gennaio). Questo pagamento è però arrivato solo grazie all’anticipo bancario del contributo straordinario ricevuto dalla Regione Toscana a fine 2014 e non per l’erogazione del finanziamento bancario. Ieri mattina l’istituto bancario ha posticipato la firma fissata dal notaio per il pomeriggio alle 14,30 e nel corso dello giornata ci è arrivata la richiesta di una nuova relazione sullo stato della Fondazione. Mi pare superfluo notare che, malgrado le risposte il più possibile puntuali alle accuse, la continua presenza sulla stampa crea incertezza sul proseguimento delle attività del teatro e in base a questa incertezza crescono le richieste di rassicurazione e, nel caso della banca, di garanzie. In questa situazione di stallo non è garantita per il 10 febbraio l’erogazione degli stipendi. Di certo non è però pensabile rinviare a data da destinarsi l’opera di risanamento dei conti della Fondazione Sipario Toscana Onlus. L’operazione di risanamento è necessaria per avere la liquidità necessaria al pagamento degli stipendi, per la prosecuzione dell’attività e per far maturare le date necessarie al riconoscimento della Fondazione come Teatro di rilevante interesse culturale (passaggio da cui dipende il futuro della Fondazione, dato che potrà portare alla stabilizzazione e ci auguriamo all’incremento dei contributi assegnati da Regione e Ministero). In base a tutte queste considerazioni il Consiglio di amministrazione ha stabilito di andare avanti nell’attuazione del piano di revisione della spesa presentato il 27 gennaio, anche in considerazione del fatto che il documento ricevuto il 2 febbraio individua solo la priorità di discutere sulla materia. Solo in presenza di una proposta che preveda un intervento alternativo di riduzione della spesa il confronto potrà riprendere. Cordiali saluti

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