Per una città contro le disuguaglianze e le discriminazioni

Il 17 maggio è la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. Oggi, come per tutto il resto dell’anno, Una città in comune si batte per una Pisa aperta, inclusiva e plurale, contro le disuguaglianze e le discriminazioni basate sull’identità di genere e l’orientamento sessuale.

La nostra città vanta una lunga tradizione di apertura nei confronti della comunità LGBTQIA+, avendo istituito già a metà degli anni Novanta, seconda in Italia, il registro per le Unioni Civili. La legge 76/2016 (la cosiddetta “Legge Cirinnà”), che oggi garantisce questo diritto in Italia, è stata osteggiata da diverse Amministrazioni Comunali, fino a sindache e sindaci “obiettori”. Anche a Pisa non sono mancate polemiche e manifestazioni discriminatorie da parte di movimenti conservatori e reazionari, e persino i percorsi di educazione alle differenze e all’affettività sono stati costantemente attaccati da singoli e comitati. Fingendo di agire in nome di una presunta libertà di insegnamento, si è in realtà tentato di censurare e condizionare fortemente la pianificazione scolastica e le scelte del corpo docente. Una posizione ipocrita e miope, che impedisce l’educazione a un’affettività e sessualità consapevoli; un tema che, visti anche i dati sulle infezioni sessualmente trasmissibili, riguarda allo stesso modo tutto il mondo giovanile, indipendentemente dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere.

Anche il mondo del lavoro è attraversato da emarginazioni, mobbing e violenze; l’approvazione del Jobs Act e la conseguente abolizione della causale rischiano di facilitare i licenziamenti discriminatori per le lavoratrici e i lavoratori non eterosessuali o non cisgender.

Una città in comune sostiene e tutela le unioni civili sul proprio territorio, credendo che siano un primo strumento utile al pieno riconoscimento dell’uguaglianza dei nuclei famigliari, indipendentemente dal genere dei soggetti coinvolti. Il nostro impegno è volto a un mondo della formazione che educhi al rispetto delle differenze nell’uguaglianza di diritti e dignità. Vogliamo promuovere percorsi di educazione sessuale e alle differenze nei luoghi della formazione, potenziando consultori aperti e inclusivi sul modello di quanto sperimentato dall’AIED, con particolare attenzione all’adolescenza, e progetti che riflettano sulle tematiche di genere: la decostruzione del sessismo e degli stereotipi esercitati da media e modelli culturali, anche nelle scuole dell’infanzia, attraverso letture e attività proporzionate all’età, e in questa direzione promuovere corsi di aggiornamento e formazione per educatori/trici dell’infanzia. Esperienze positive e da perfezionare sono stati i progetti della rete pisana Educare alle Differenze e quelli Po.s.ter. e Ready for Diversity.   

Nell’ottica di un mondo del lavoro libero da stereotipi e discriminazioni, incoraggeremo dunque il coordinamento degli assessorati in favore di un sostegno concreto, con l’introduzione di un ufficio per il contrasto alle discriminazioni in Comune e l’apertura di un ufficio legale collegato a sportelli di ascolto di quartiere, da gestire in sinergia con le associazioni. Crediamo insomma nella ricomposizione di un tessuto cittadino in cui nessuno sia lasciato solo. E per questo la nostra partecipazione alla piattaforma politica del Pride, anche da parte del sindaco, sarà assolutamente garantita.

Una città in comune

 

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