Permessi per minori stranieri con meno caos

giovedì
17 maggio 2018
Testata:
QN
Pagina:
17

CORSIE PREFERENZIALI» PER LE FAMIGLIE AFFIDATARIE INTESA `TAGLIA BUROCRAZIA’

Permessi per minori stranieri con meno caos

FIRENZE

UN GRANDE atto d’amore ostacolato dai cavilli della burocrazia. Le famiglie che prendono bambini stranieri in affido (e che quindi li crescono e li coccolano pur sapendo che, da un giorno all’altro, potrebbero tornare dai loro genitori naturali) si scontrano con tanti cavilli burocratici. In particolare, è il rinnovo (annuale) del permesso di soggiorno, con relative peripezie per comunicazioni al comune, assegnazione del pediatra, e non solo, a far perdere la pazienza a chi fa già tantissimo per crescere un bimbo, affidato ai servizi sociali, in un ambiente sereno. Per avviare un percorso che migliori e snellisca il lavoro che porta al rilascio e al rinnovo del permesso di soggiorno dei bambini stranieri in affidamento a famiglie italiane, si è svolto un incontro tra il questore di Firenze Alberto Intini, l’assessore Stefania Saccardi e il sottosegretario Gabriele Toccafondi. I risultati già si vedono: in concreto, per il permesso di soggiorno le famiglie avranno presto un canale dedicato. «La politica ha il dovere di stare nella realtà, ascoltare e provare in tutti i modi a cambiare le cose che non vanno», afferma Toccafondi. E Saccardi: «Con questa iniziativa, la Regione Toscana intende rinnovare il proprio impegno per la promozione dell’affido familiare, che costituisce il principale strumento di aiuto nei riguardi di bambini e ragazzi in condizione di difficoltà». Chiara, fiorentina, ha due figli, di 13 e di 11 anni, e una bimba cinese che adesso ha quattro anni e mezzo.
«Giulia sta con noi da quando aveva undici mesi – racconta la signora -. Lo facciamo col cuore. Siamo felici di aiutare i meno fortunati. Però non accettavamo più di dover, ogni anno, metterci in fila alle 6,30 insieme agli immigrati per rinnovare il permesso di soggiorno». Una trafila infinita, che si sommava alle giornate perse tra Comune, Asl e uffici vari. Un calvario. Per non dire una presa di giro. «Quest’anno, – racconta Giulia, – quando dopo ore e ore di coda mi hanno rimandato ad un altro giorno non ci ho visto più. E ho deciso di fare qualcosa non solo per noi, ma per tutti quelli che come noi hanno deciso di intraprendere un percorso d’amore a fondo perduto qual è l’affido. Un grazie di cuore alla politica, ai funzionari e alla questura. Tutti si sono attivati per risolvere un problema reale».

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