Piano del paesaggio tra Marson e il Pd ora è scontro frontale

REPUBBLICA FIRENZE Pagina: II

Piano del paesaggio tra Marson e il Pd ora è scontro frontale

PiANo paesaggistico, tra tutela e deregulation il governatore Enrico Rossi sceglie per il momento di prendersela con la propria assessore. «Anna Marson è un grande tecnico che ha dato un contributo fondamentale sulla svolta attuata in Toscana nelle politiche per il governo del territorio – dice Rossi -ma quando esprime giudizi politici compie scivoloni pericolosi». Nel mirino del governatore, le parole sul Pd affidate dalla sua responsabile urbanistica al’Corriere’: «Mi sembra di vedere un partito del mattone e della pietra».
È il momento dello scontro frontale, del conflitto più acceso tra l’assessore Marson e un Pd fermamente intenzionato a modificare le direttive del Piano paesaggistico. Tra la paladina della tutela e coloro che teorizzano un tutela coniugata con le ragioni dell’impresa. «Vogliamo continuare ad aprire nuove cave, scavare in zone vergini, costruire piscine vicino alle spiagge?», chiede Marson. Infuriata a pronta a dimettersi qualora il Piano paesaggistico che porta la sua firma e anche quella del ministero dei beni culturali (le mappe sono frutto di una copianificazione) dovesse essere stravolto. «Va benissimo la tutela ma dobbiamo coniugarla con il lavoro», ribatte invece il Pd, che in commissione ambiente ha messo sul tavolo un testo piuttosto diverso da quello di Marson. Prima con Ardelio Pellegrinotti della commissione ambiente regionale. Poi con lo stesso segretario toscano Dario Parrini che, dopo aver definito «irricevibili» le parole dell’assessore, rivendica «una classe dirigente di sindaci che sa bene come tutelare il proprio territorio e coniugarlo con il lavoro». Della serie, lezioni da Marson non ne prendiamo.
Se davvero il presidente Rossi vuole portare il fondo il Piano paesaggistico, prima di dedicarsi alla campagna elettorale, dovrà mediare a lungo. «Ricordo a Marson che è stato grazie al contributo del Pd che la Toscana ha potuto, prima regione in Italia, approvare una legge innovativa che blocca il consumo di suolo per nuove edificazioni. Ora si tratta di chiudere la legislatura con il lavoro straordinario che è stato fatto sul Piano del paesaggio e con la nuova legge sulle cave». Aggiunge quindi il governatore, parlando lo stesso linguaggio del Pd: «Esasperare i toni e le polemiche è il miglior regalo che può essere fatto a coloro che vogliono far fallire questi obiettivi. Invito quindi a lavorare seriamente in commissione, confrontandosi con posizioni anche diverse ma legittime e ricercando soluzioni avanzate per conciliare ambiente e lavoro». Perché il governatore non intende mollare l’obiettivo: «Mi adopererò con impegno ed energia per chiudere con l’approvazione di questi impegni».

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