Piano del Parco: cosa ha da tenere segreto il Presidente Bani? Si facciano vedere le carte ai cittadini e alle cittadine. I Sindaci della Comunità del Parco intervengano

Negli scorsi giorni, leggendo la risposta di diniego alla nostra richiesta di accesso agli atti relativi Piano integrato del Parco a firma del Direttore Gaddi, ci eravamo illusi che questa fosse frutto di un atteggiamento tecnicistico e burocratico che non conteneva in alcun modo conto delle funzioni proprie dei consiglieri comunali.

Abbiamo, quindi, richiesto l’intervento della parte politica, del Presidente Bani in primis, ma anche di tutti i Sindaci della Comunità del Parco, per andare al nocciolo della vicenda: ovvero garantire la trasparenza e la partecipazione del territorio al futuro del Parco.

Così purtroppo non è stato. Il Presidente Bani ha ribadito la volontà dell’Ente di non mettere a disposizione dei rappresentanti istituzionali del territorio del Parco le carte relativa alla proposta di Piano Integrato del Parco inviata alla Regione Toscana.

La presa di posizione del Presidente e ancor più pesante e grave perchè evidenzia ancor di più che la scelta di non averlo condiviso finora corrisponde ad una precisa volontà di tenere segrete le carte, di non prendersene la responsabilità, rimandando la palla alla Regione.

Sicuramente è vero che il Piano del Parco è uno strumento regionale e sarà adottato e approvato del Consiglio Regionale, ma questo non significa, come erroneamente e strumentalmente, dice Bani, che ci sia un divieto. Anche se il Parco ha effettuato “solo” una proposta, questa può essere tranquillamente, anzi deve essere messa a disposizione del territorio.

Sia Gaddi che Bani, infatti, rifugiandosi dietro patetiche scuse ed escamotage, rimandano la partecipazione ai 60gg di legge successivi all’adozione. Dimenticano però, e sarebbe curioso se lo facessero anche i Sindaci, che la Comunità del Parco ha dichiarato per scritto di non aver avuto abbastanza tempo per poter esprimere un parere sulla proposta di PIP in 45gg a causa della complessità del materiale da esaminare, e stiamo parlando di Comuni dotati di uffici tecnici. Come potranno i cittadini, le associazioni di volontariato, ma anche quelle di categoria o professionali, esprimere un parere compiuto e presentare delle osservazioni nei soli 60gg garantiti dalla legge?

Oltretutto il Piano è già stato inoltrato in Regione, quindi la sua diffusione, non potrebbe in alcun modo influenzare l’Ente o ritardarne i processi amministrativi, anzi al contrario: fosse stato pubblicato sull’Albo Pretorio insieme alla delibera di approvazione non ci troveremmo a dover affrontare questo ennesimo dibattito.

Ci appelliamo a questo punto ai Sindaci, ma anche al Comitato Scientifico del Parco, che hanno ricevuto il materiale completo per la sua valutazione, e che si sono resi conto di quanto sia complicato valutarne tutti gli aspetti, per rendere finalmente pubblica la proposta di piano in modo da mettere tutti i portatori di interesse nelle condizioni di poterlo valutare e eventualmente di poter presentare delle proposte di modifica.

Restiamo convinti che avviare per tempo il dibattito, rendendolo in questo modo serio ed approfondito, è l’unico modo infatti per tutelare davvero il futuro del nostro Parco.
Si è già perso fin troppo tempo tenendo le carte nascoste.

Ciccio Auletta: consigliere comunale Diritti in comune: Una città in comune – Unione Popolare

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