Piano integrato del Parco: è il caos. La Comunità non si esprime, la delibera prima ritirata e poi inviata alla Regione. Dal Comitato scientifico critiche per le aree non incluse nel parco

Che succede sul Piano Integrato dal Parco? Lo chiediamo da settimane al Presidente dell’Ente Parco Bani e ai Sindaci della Comunità del Parco, a partire da quello di Pisa Michele Conti, senza ricevere risposta.

Il silenzio è frutto di una evidente mancanza di assunzione di responsabilità politica e di trasparenza che sta portando ad un situazione mai vista prima, frutto di un percorso completamente sbagliato come denunciamo da mesi.

Ma come sta accadendo? Dai documenti ufficiali e pubblici dell’Ente Parco risulta che la delibera di approvazione del Piano Integrato approvata dal Consiglio Direttivo lo scorso 3 luglio è stata ritirata il 10 luglio dallo stesso Consiglio. Un fatto clamoroso. La ragione? Perché la Comunità del Parco doveva trasmettere il proprio parere obbligatorio entro e non oltre le 14 del 10 luglio, cosa che non è avvenuta.

Da qui la decisione di trasmettere comunque la delibera alla Regione anche in assenza del parere obbligatorio della Comunità del Parco. Siamo di fronte ad un fatto semplicemente sconcertante e senza precedenti. Non è, infatti, pensabile che l’iter del Piano vada avanti senza i Comuni si siano espressi come previsto dalla normativa. Chiediamo immediatamente chiarezza ai sindaci sia per quanto concerne la posizione politica della Comunità sul Piano sia sul suo iter. Sarebbe irresponsabile, vista la posta in gioco, fare come Ponzio Pilato senza procedere ad una espressione di parere, “giocando” sul silenzio-assenso.

Al contempo vogliamo evidenziare le fortissime criticità espresse, invece, dal Comitato scientifico del Parco nel proprio parere, in cui si legge: “Riteniamo comunque, come argomentato di seguito su base scientifica, insufficiente la porzione di territorio inclusa nell’”area parco” secondo l’attuale proposta di perimetrazione. Specialmente in un momento storico in cui sia a livello globale, sia europeo, che anche a livello di politiche regionali toscane, si invoca un aumento dell’estensione delle aree protette rispetto alle attuali, appare infatti inconcepibile e inspiegabile non includere nell’area protetta porzioni di territorio di elevato interesse naturalistico, attualmente relegate ad “area contigua””.

Troviamo grave la decisione del Consiglio direttivo del Parco di andare avanti senza recepire queste critiche ed osservazioni da parte del Comitato scientifico, riguardo ad un piano in cui nei fatti si prevede, caso unico in Europa, di ridurre le superfici del Parco, almeno secondo quanto fino ad oggi appreso dalla stampa visto che ancora tutti i documenti del Piano non sono stati resi pubblici.

Anche su questo il Presidente Bani e la Comunità del Parco chiariscano la propria posizione. E’ inammissibile avviare l’iter di approvazione da parte della Regione in queste condizioni.

Una città in comune

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