Piano integrato della salute: manca qualsiasi analisi del nostro territorio

Martedì 30 giugno in Consiglio comunale arriverà in approvazione il Piano Integrato della salute. Si tratta di un piano gravemente lacunoso, un atto inutile, e per questo assai dannoso, non certo lo “strumento di programmazione trasversale del territorio, finalizzato al miglioramento dello stato di salute della comunità e quindi della sua qualità di vita”, come recita la normativa di riferimento.

Si conferma ancora una volta quanto denunciamo da tempo: ovvero la mancanza di qualsiasi studio e analisi dei dati su cui si basa l’azione della Società della salute nel nostro territorio.

Il Piano integrato di salute infatti, dovrebbe rilevare lo stato di salute del territorio nel senso più ampio del termine e comprendere addirittura i fattori che incidono sulle disuguaglianze, a partire dall’ambiente, dall’urbanistica, dalla cultura, dall’istruzione. Solo in questo modo, dice la Regione Toscana, è possibile definire obiettivi di salute mirati e prevedere gli interventi con appropriatezza, impiegando in modo efficace le risorse a disposizione.

Nel documento che l’assessora Gambaccini presenterà in Consiglio Comunale non c’è nulla di tutto questo.

Ci si limita a riportare dati di carattere sanitario rilevati dalle agenzie regionali e – fatto gravissimo -manca qualsiasi riferimento alla rilevazione rispetto alla disperata situazione sociale del territorio, con spregio della delicatezza della fase critica che stiamo attraversando.

Ci saremmo aspettati, viste le numerose occasioni in cui questa amministrazione ha sbandierato cifre e programmi, una disamina attenta dello stato di salute della nostra comunità ferita , che l’emergenza epidemiologica ha cambiato in modo forse irreversibile.

La sola sperimentazione del Reddito di Cittadinanza ha una piattaforma che contiene una quantità di dati impressionante. Ma l’assessora Gambaccini lo ignora, anzi, nell’Atto di Indirizzo del Piano si legge:

In generale emerge la disponibilità di una grande quantità di dati raccolti dai partner del terzo settore a discapito di un sistema informativo molto più avaro di informazioni nel campo delle attività svolte e realizzate dai servizi pubblici. Questa è a tutti gli effetti un’anomalia e costituisce un elemento di criticità che indebolisce la capacità di programmazione dell’intera zona”.

E’ inutile aggiungere che anche quando se si fa riferimento ai dati raccolti dal terzo settore, nel Profilo di Salute della Zona Pisana non c’è traccia neppure di questa incredibile ricchezza di informazioni.

Visto tutto questo, è ancora più grave la bocciatura da parte della maggioranza della nostra proposta di istituire l’ Osservatorio contro le Disuguaglianze, che potrebbe supplire alle gravi carenze nella raccolta, e nella elaborazione delle informazioni.

A tutto questo si aggiunge la scarsa trasparenza nella allocazione delle risorse, essendo solo riportata la distribuzione del budget integrato per settore. Manca, quindi, l’articolazione delle risorse secondo gli Obiettivi di Salute e i Programmi Operativi Annuali nonché la comparazione delle risorse a disposizione rispetto agli anni precedenti

Restano altrettanto nell’ombra le relazioni con il terzo settore e soprattutto i processi di esternalizzazione dei servizi. Come si intende dare reale attuazione al principio di integrazione socio sanitaria se una parte dei servizi integrati è gestita da un ente del privato sociale tramite la concessione in appalto da parte della ASL? Una “anomalia” sotto gli occhi di tutto ma che viene costantemente rimossa. Infatti la gestione dei servizi pubblici da parte di un ente del privato sociale ha drasticamente abbassato la qualità di quei servizi, non fosse alto per l’incredibile turn over a cui le assistenti e gli assistenti sociali della cooperativa sociale sono sottoposti, con una compressione dei loro stessi diritti.

Un tema centrale come la partecipazione è poi solo enunciato ma non è chiarita la modalità riorganizzazione della partecipazione, il ciclo di Programmazione, il calendario delle attività, la struttura dello stesso ufficio di Piano.

E’ evidente infine come alla luce della emergenza Covid-19 questo piano debba essere realmente ripensato, ridefinendo anche alcune priorità intervento a partire dal potenziamento dei servizi territoriali, a partire da un sistema di medicina territoriale diffuso e attivo capillarmente sul territorio dotato di strumentazioni adeguate.

Per questo voteremo contro questo documento, che riteniamo poco più che una bozza: riteniamo risibili le motivazioni che sostengono la sua richiesta di approvazione. L’assessora ci dice che non ci sono stati i tempi per giungere ad un Piano un più definito. Peccato che l’originale scadenza era fissata il 31 Marzo e la sospensione delle attività risale al DPCM dell’otto Marzo: l’assessora pensava di definire sia il ciclo di programmazione partecipata che la elaborazione del Profilo di Salute in soli 20 giorni? Le giustificazioni risibili della maggioranza nascondono secondo noi una sottovalutazione degli strumenti trasparenti che allocano risorse solo sulla base di obiettivi misurabili. Preferisce continuare a procedere con i bonus e con le regalie perchè meglio si addice alle proprie corde, tutte centrate sulla propaganda e sul pregiudizio.

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – PisaPossibile

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