Piano Operativo Comunale: stop alle nuove cementificazioni, tuteliamo il territorio. Presentate 13 manifestazioni di interesse per tutta un’altra città

Il 31 dicembre scorso scadevano i termini per presentare le manifestazioni di interesse sul Piano Operativo Comunale (POC) e noi ne abbiamo presentate 13: per sostenere le richieste della cittadinanza nei quartieri, cambiando radicalmente il Piano Strutturale di Pisa e Cascina in un piano a misura delle necessità della cittadinanza, e per renderlo adeguato a sostenere le sfide che l’emergenza climatica ci pone.

Se, insieme, il centrodestra di Pisa e il centrosinistra di Cascina nel loro Piano Strutturale hanno previsto aree edificabili enormi raccogliendo le richieste dei costruttori e degli speculatori, noi abbiamo proposto di fermarle e abbiamo proposto in alternativa un progetto per cui, invece, le aree a verde diventino una vera e propria infrastruttura che attraversa la città per dare salute e spazi a aperti pubblici, per mitigare gli effetti del cambiamento climatico, per costituire una rete ecologica in grado di ottemperare anche agli obiettivi del Parco di Migliarino – San Rossore – Massaciuccoli e per migliorare e preservare il paesaggio. Loro in continuità con quello che hanno sempre fatto, noi in linea con l’opposizione che avevamo già portato avanti contro questo atto anche con de-cine di osservazioni al momento dell’approvazione.

Non è accettabile che si prevedano ancora parcheggi e nuove edificazioni senza alcuna verifica approfondita per valutarne la reale necessità e il giusto dimensionamento: questo può effettiva-mente essere stabilito davvero solo sulla base di un’analisi strategica e di impatto che nel Piano Strutturale. Simbolo di queste operazioni puramente speculative che il centrodestra sta portando avanti, in piena continuità con la passata amministrazione di centrosinistra che l’aveva per prima inserita, è la previsione della Cittadella aeroportuale: un colata di cemento fuori dal tempo e dalla storia inserita in un quartiere già saturo, chiuso da un vero e proprio cappio infrastrutturale e vulnerabile dal punto di vista idrogeologico.

Punto per noi imprescindibile è che la cittadinanza nei quartieri sia direttamente coinvolta nella progettazione degli spazi pubblici, pensando anche al coinvolgimento nella diretta gestione di persone e soggetti, come ad esempio circoli o associazioni sportive che in quei quartieri operano. La partecipazione non può essere decisa dall’amministrazione in forme e momenti contingentati che decide senza confronto ma deve diventare un sistema che accompagna ogni passaggio e che per-mette alle cittadine e ai cittadini di intervenire e proporre sistematicamente attraverso processi tra-sparenti e pubblici.

Laddove da tempo comitati e/o associazioni chiedono di ridisegnare la vita nei loro quartieri, noi abbiamo raccolto gli stimoli che essi hanno dato in questi anni: dal CEP a Putignano a San Marco – San Giusto da tempo arrivano richieste di ripensare complessivamente la viabilità, la mobilità, gli spazi e i servizi per renderli adeguati ai bisogni della comunità. Nelle nostre manifestazioni di interesse abbiamo rilanciato queste richieste, insistendo in particolare sulla necessità di rafforzare il diretto protagonismo della cittadinanza.

Il Piano Strutturale detta delle linee strategiche di massima, il POC serve a metterle in atto: le nostre manifestazioni di interesse si fondano sulla priorità di pensare un’urbanistica e quindi una città che garantisca i diritti della cittadinanza a partire da quello della salute, contrastando la crisi climatica e ambientale sempre più evidente, anche durante questo inverno.

La nostra è una alternativa chiara, netta e concreta rispetto al Piano della Giunta Conti che vuole coprire la città col cemento e crede ancora che l’uso dell’auto privata sia l’unico modo di muoversi.

Una città in Comune
Rifondazione Comunista

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