Piano prevenzione della corruzione del Comune di Pisa: PNRR e Keu come se non esistessero. I contributi di Diritti in comune

In questi giorni abbiamo depositato 11 contributi per l’aggiornamento del Piano Triennale di prevenzione della corruzione del Comune di Pisa.

Ancora una volta però evidenziamo pesanti limiti per quanto riguarda il tema della partecipazione della cittadinanza su un tema così cruciale soprattutto in una fase di emergenza come è quella in cui stiamo vivendo in cui questi fenomeni, come dimostrano i recenti rapporti della autorità competenti, diventano sempre più pervasivi nei nostri territori.

E’ mancata ancora una volta una adeguata pubblicizzazione da parte del Comune alla fase di aggiornamento del piano, cosa accaduta anche nel passato. Basti pensare che negli ultimi 2 anni gli unici contributi arrivati al Responsabile della prevenzione della corruzione sono quelli del nostro gruppo consiliare: una spia preoccupante che avrebbe dovuto spingere l’amministrazione a fare uno sforzo nel coinvolgimento e nella discussione, cosa che non è accaduta. Si è proceduto, invece, con i 30 giorni previsti dalla legge per presentare eventuali osservazioni, con in mezzo le vacanze di Natale e capodanno, per di più in una fase resa ancora più difficile dalla recrudescenza della emergenza sanitaria in queste settimane, come se la partecipazione fosse un fatto burocratico di cui disfarsi il più rapidamente possibile.

Al contempo evidenziamo il fatto che le osservazioni dovrebbero riguardare il nuovo Piano e non quello in essere, cosa che sicuramente risulta essere di scarso senso anche in termini di motivazione alla partecipazione su uno strumento fondamentale per ogni ente locale, tanto più alla luce di quanto accaduto recentemente in Comune a Pisa, a partire dall’inchiesta in corso per fatti corruttivi, che ha coinvolto alcuni dipendenti di importanti uffici comunali come quello della Edilizia Privata e della Polizia Municipale. Serve, quindi, una analisi approfondita, proprio a partire dai settori coinvolti in questa inchiesta, per capire cosa non ha funzionato e cosa ha reso possibili situazioni come quelle rilevate dagli inquirenti, fino al presunto scambio di mazzette negli uffici comunali. Ed è questo uno dei nodi fondamentali che dovrebbe essere al centro della discussione del nuovo Piano Anticorruzione e di cui invece non si trova traccia.

L’approvazione del piano anticorruzione non può stare dentro una logica esclusivamente formale e burocratica, che è del tutto insufficiente, visto che le misure in esso previste si sono rilevate inadeguate a prevenire fenomeni di mala amministrazione. Ma anche di questo nessuno parla.

Ma ciò che desta maggiore preoccupazione è che all’interno del Piano manca del tutto qualsiasi misura in relazione a quanto emerso con l’inchiesta KEU e ai risvolti sulle opere di urbanizzazione a scomputo di oneri convenzionate con il Comune di Pisa come nel caso dell’area ex-Vacis. Per questo abbiamo proposto un contributo con cui proponiamo di individuare misure più incisive atte a prevenire quanto accaduto, invece della mera semplice previsione di report di collaudi.

Ma cosa più grave è che non sono previste in alcun modo concrete ed idonee misure di prevenzione del rischio corruttivo e di infiltrazioni criminali in relazione ai lavori pubblici finanziati con le risorse PNRR assegnate al Comune di Pisa. Si tratta di ingenti risorse che arriveranno agli enti locali e che per le norme governative dovranno essere spese in tempi rapidissimi, con procedure accelerate e ricorrendo, soprattutto per le progettazioni, a professioni esterni. Su questo in tutti questi mesi sono stati lanciati ripetuti allarmi dal Presidente della Corte dei Conti, Guido Carlino, al Presidente dell’Anac, Gianni Busia. Anche su questo abbiamo presentato un contributo affinchè il Comune si dota di strumenti adeguati e tempestivi di controllo e verifica specifici per la realizzazione dei lavori legati al PNRR, proponendo anche una concreta collaborazione con l’Osservatorio per lo studio e la promozione di attività finalizzate al contrasto di fenomeni di illegalità per il supporto nelle attività di prevenzione per le risorse PNRR assegnate al Comune di Pisa.

Riteniamo anche che occorre investire molto di più sulla formazione del personale e per questo abbiamo presentato un contributo affinché venga inserita e programmata un’adeguata attività di formazione specifica in materia di etica ed integrità, concretizzando la misura anticorruzione con un ordine di priorità che tenga conto delle Aree e dei livelli di rischio.

Infine abbiamo presentato altri 3 contributi in merito alle forti criticità che sono emerse in merito ad alcune società partecipate come nel caso ad esempio di Pisamo e Navicelli sul rispetto della normativa sulla trasparenza, come confermato dalla stessa Autorità Anticorruzione Anac in questi giorni a seguito di una nostra segnalazione specifica riguardo la Navicelli. Abbiamo anche chiesto di inserire nell’area di rischio “Aziende” idonee misure per il triennio 2022-2024 per la verifica del rispetto della normativa sui contratti pubblici e sulle assunzioni di personale.

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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