Piano strutturale d’area

Il Piano Strutturale dell’area Pisana: stato dell’arte e prospettive

Il Piano Strutturale dell’area Pisana ha iniziato il suo percorso con il Protocollo d’intesa del 23 luglio 2009, con cui si è concordato l’obbiettivo di redarre un Piano Strutturale dell’area pisana insieme agli altri cinque comuni: Vecchiano, San Giuliano Terme, Calci, Vicopisano, Cascina.
La necessità di costruire un percorso comune nella pianificazione dell’area è sentita da diversi decenni ma si è sempre scontrata con le diverse necessità delle Amministrazioni, soprattutto dagli anni in cui, sia per i tagli dei trasferimenti statali, sia per l’eliminazione del vincolo di uso dei proventi degli oneri di urbanizzazione, le previsioni urbanistiche si sono avvicinate sempre di più a voci di bilancio più che a strumento di governo del territorio.
Il Protocollo d’intesa è il frutto del percorso cominciato con la redazione del Piano Strategico “Per una città da 200 mila abitanti” pubblicato nel 2007, dal quale emergeva, a cominciare dal titolo stesso, una visione della città di Pisa proiettata sul resto del territorio, visti come periferie da integrare col “centro”.
Invece, l’idea del Piano Strutturale d’area dovrebbe essere diversa: armonizzare le pianificazioni, mantenendo allo stesso tempo le specificità e l’autonomia dei diversi centri.
Nei documenti preliminari si individua lo strumento della perequazione per passare dalla concorrenza ad una visione cooperativa.
L’altra idea di fondo dovrebbe essere quella del dimensionamento basato sull’unico limite della sostenibilità. Ma oltre all’evidente difficoltà di definire la quantità di previsioni sostenibili, su questo si registra scarsa chiarezza, vedendo utilizzata locuzione “Piano a volumi aggiuntivi zero” e poi assistendo all’approvazione di nuove previsioni su suolo libero.

Il Comune di Pisa ha dato avvio al procedimento con la delibera di Consiglio del 19 Febbraio 2010,
ma il percorso, dopo aver prodotto alcuni documenti preliminari presentati in due assemblee pubbliche, si è sostanzialmente arenato perché ancora non tutti i Comuni hanno espresso la propria condivisione: ad oggi mancano ancora San Giuliano Terme e Vicopisano.
Per la realizzazione del Piano il Comune di Pisa ha destinato un suo dirigente all’ufficio di piano e affidato un incarico per il Coordinatore dell’ufficio, recentemente rinnovato dal Sindaco come incarico ex art.90.
Dall’audizione in 1CCP dell’ufficio di piano, è stata dichiarata l’intenzione di completare il percorso di redazione del piano nel 2014 per procedere poi alla sua discussione nel 2015.

Ad oggi risultano realizzati alcuni piani comuni settoriali, come il REU e il piano del TPL, ma lo stesso ufficio del Piano, nel corso dell’audizione, ha sottolineato la grande difficoltà di procedere nel confronto con tutti gli uffici dei sei comuni: la proposta sarebbe quella di un maggior accentramento su Pisa, per le maggiori risorse a disposizione, delle attività di redazione del Piano. Il rischio di contraddizione tra questa necessità e la visione cooperativa è evidente.

Nel frattempo la Regione Toscana ha anche provveduto ad definire una nuova legge di governo del territorio, ora nella fase delle consultazioni, che introduce diverse novità con particolare riferimento alla pianificazione condivisa.
L’aggiornamento normativo, se da una parte rafforza il percorso, dall’altra introduce però anche nuove difficoltà:
• la necessità di Valutazione Ambientale Strategica (prima non prevista) del piano, cosa che richiede quindi un’integrazione all’avvio del procedimento da fare entro l’estate per concludere entro l’anno il percorso di valutazione;
• si prevede che se uno dei Comuni si sottrae dal percorso, il Piano non vale per nessuno (l’Amministrazione ha presentato un emendamento);
• per legge si perimetrano le aree urbane separandole da quelle rurali: non sono consentite previsioni all’esterno del territorio urbanizzato (l’Amministrazione ha proposto una integrazione dell’articolo), rendendo così impossibili alcune ipotesi di previsione.

Si registra inoltre, che in attesa della stesura del Piano, i Comuni dell’area (es. Pisa e Cascina) stanno procedendo con importanti varianti agli strumenti urbanistici andando in qualche modo a depotenziare lo strumento.

Le criticità che emergono chiare da questo percorso si possono quindi riassumere nella difficoltà di procedere in parallelo tra i Comuni, nel disagio che si registra nei Comuni limitrofi nei confronti del piano, nella mancata chiarezza su quali debbano essere le finalità e i contenuti stessi di piano.

Alla luce di queste criticità, l’obiettivo di chiudere il piano entro il 2014 sembra non solo irrealistico, ma soprattutto foriero di forzature che minerebbero alla radice la possibilità di realizzare un piano davvero condiviso da tutti i Comuni.

Urge quindi una verifica dal percorso da parte del Consiglio Comunale di Pisa, con particolare riferimento a:
– quali siano ad oggi i tempi e le tappe intermedie programmate per portare a termine il percorso
– se tali tempistiche siano condivise da parte di tutti i Comuni
– se ci sia la necessità e la possibilità di ripensare il percorso intrapreso al fine di renderlo più attuale e attuabile
– quali e di quale entità siano le spese sostenute ad oggi e i risultati prodotti.

 

 

Ordine del Giorno – una città in comune – PRC

Visto il protocollo d’intesa del 23 Luglio 2009 con cui si è concordato l’obiettivo della redazione di un Piano Strutturale dell’area pisana, insieme agli altri comuni dell’Area Pisana.

Vista la delibera del Consiglio comunale del 19 Febbraio 2010 con cui il Comune di Pisa ha dato l’avvio al procedimento.

Vista la necessità di approvazione, da parte di Pisa e delle altre Giunte Comunali, della delibera di integrazione dell’avvio del procedimento e della contestuale attivazione della procedura di VAS, comprensiva delle relative elaborazioni;

Alla luce dell’audizione avvenuta nella Prima Commissione Consiliare Permanente dei componenti dell’Ufficio di Piano, nel corso della quale si è appreso che l’obiettivo sarebbe quello di chiudere la predisposizione del piano entro il 2014 con la conseguente necessità di approvare tali integrazioni di procedimento entro Giugno 2014;

Visto che la stesura di alcuni documenti preliminari presentati in due assemblee pubbliche, ma non ancora condivisi da tutti i Comuni dell’area, il percorso ha registrato un sensibile rallentamento.

Considerato che, anche in questa fase di rallentamento, il mantenimento della struttura dell’Ufficio di Piano presenta dei costi (personale dedicato, incarichi fiduciari…) per la nostra e le altre Amministrazioni dell’area pisana.

Visto che questo rallentamento sembra essere dovuto, oltre che alle naturali difficoltà di un percorso non semplice come è quello della pianificazione condivisa, anche a differenti punti di vista tra i 6 comuni sulle priorità e sui meccanismi di funzionamento.

Visto che la nuova Legge Regionale di riforma della LR 1/05, oggi in fase di consultazione, introduce la pianificazione intercomunale, pur non rendendola obbligatoria per tutti i Comuni, con relativi vincoli e procedure.

Visto che molti comuni saranno a breve interessati dall’appuntamento elettorale e quindi da un possibile cambio di amministrazione.

Considerata la differenza esistente tra i diversi comuni rispetto alla fase di avanzamento dei lavori previsti per raggiungere l’obiettivo di chiusura del Piano entro il 2014.

Viste le varianti ai vigenti piani urbanistici che alcuni Comuni dell’area hanno approvato in questi anni, che rischiano di svuotare di significato lo stesso strumento del Piano Strutturale d’Area;

Ritenuto importante salvaguardare il percorso di pianificazione condivisa tra i 6 comuni dell’area pisana e essendo necessario rilanciare le motivazioni di fondo sulla base delle quali questa deve essere ispirata ovvero: la cooperazione tra i Comuni in luogo della competizione; tutelare l’uso del suolo agricolo, sempre più prezioso e sempre più scarso, ai fini esclusivi della produzione del cibo contrastando incisivamente gli usi impropri ai fini di sviluppo urbanistico; il perseguimento di una trasformazione urbanistica dell’esistente nel senso della sostenibilità ambientale, con particolare riferimento alla mitigazione dei cambiamenti climatici e dell’adattamento ad essi.

Il Consiglio Comunale di Pisa

ritiene opportuno rilanciare l’unità di intenti tra i sei Comuni organizzando una riunione congiunta dei Consigli comunali dell’area pisana, da svolgersi dopo le elezioni amministrative previste per maggio e una volta approvata la nuova Legge Regionale, che abbia come obiettivo l’approvazione di un percorso condiviso sia per la redazione sia per l’approvazione del Piano, comprensivo degli strumenti organizzativi;

propone, una volta condivisi i tempi ed il percorso con gli altri Consigli Comunali, di congelare, ciascuno per quanto di sua competenza, i progetti di modifica degli strumenti urbanistici dei singoli Comuni in attesa di aver adottato il nuovo strumento condiviso.

Marco Ricci – una città in comune-PRC

Francesco Auletta – una città in comune-PRC

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