Piano strutturale: Dringoli non sa cosa rispondere e lascia la commissione

Noi crediamo che non sia ammissibile: non solo l’amministrazione Conti fa saltare il Piano strutturale dell’area pisana con un colpo di spugna, ma lo fa senza sapere dove andare a parare. O peggio.

Solo grazie al fatto che Diritti in comune – insieme alle altre minoranze – ha fatto una richiesta scritta è stata convocata una commissione urbanistica per discutere: “Piano Strutturale Intercomunale e Piano Strutturale di Pisa: quali scelte per il Comune di Pisa”. Era previsto che rispondessero l’Assessore all’Urbanistica Massimo Dringoli e la Dirigente dell’Ufficio Urbanistica Ing. Daisy Ricci ma, appena esaurito il punto precedente in discussione, che era uno solo e che ha richiesto pochi minuti di lavoro, l’assessore ha sostenuto di avere un impegno e si è letteralmente defilato.
Questo, e la discussione che si è svolta immediatamente dopo, hanno reso evidente che l’amministrazione non ha alcuna idea di cosa fare: nessuna strategia in vista né per la città né per i rapporti con gli altri comuni dell’area pisana le cui intenzioni, a ieri, non erano ancora note.
Insomma, la Lega e i suoi alleati, a parte togliere panchine e mettere telecamere ovunque, non hanno altro in testa per Pisa. Questo è stato grottescamente confermato dalle urla del Presidente della Commissione, che fa parte della maggioranza. Infatti, a fronte delle rimostranze dell’opposizione che sottolineava l’impossibilità di discutere in assenza dell’assessore, ha, risposto – mettendo così a nudo tutta l’incosistenza della giunta – che non ci sono ancora le linee strategiche per il piano strutturale. Ci chiediamo se si rendesse conto della gravità delle sue affermazioni, in un contesto in cui vediamo continue varianti alla pianificazione vigente e leggiamo dichiarazioni ai giornali che fanno pensare alla solita vecchia e dannosa idea che cemento sia uguale a sviluppo.
Insieme agli altri esponenti della minoranza abbiamo richiesto una nuova convocazione con la presenza di Dringoli. I tempi per la discussione sono strettissimi, perché in caso di Piano Strutturale Intercomunale la presentazione delle domande per ottenere i fondi regionali per la progettazione scade il 15 luglio.

Le pesanti responsabilità delle amministrazioni PD per i ritardi e rinvii del Piano Strutturale d’area in questi anni non sono per noi una scusante, tanto più che la Giunta Conti ha dismesso per prima questo strumento e manca evidentemente di contenuti e di obiettivi strategici e di qualità. Cosa ancora più grave se si pretende di amministrare una città e se si vuole davvero solo mano libera per costruire, accontentando con arroganza e senza confronto chi si vuole con una politica di piccolo cabotaggio.  .

Diritti in comune

Una città in comune – Rifondazione Comunista – Possibile

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